"I numeri hanno confermato le più nere previsioni: per l'agricoltura marchigiana è stato un anno assolutamente disastroso". E' il commento del presidente di Coldiretti Marche, Giannalberto Luzi, ai primi dati sull'andamento produttivo nelle campagne della nostra regione, pesantemente condizionati dalla siccità e dalle gelate primaverili. Praticamente nessun settore si è salvato dai capricci del maltempo, e il quadro che ne emerge è, come detto, è assai negativo. Analizziamolo settore per settore, iniziando dal vino. Ebbene, i primi dati sulla vendemmia hanno fatto registrare il minimo storico, con la produzione scesa per la prima volta sotto il milione di quintali (- 30%). Colpa, come detto, delle gelate primaverili e della siccità.

Le stesse cause (abbinate a una ondata di maltempo) che hanno determinato un analogo calo della produzione di olio. La raccolta è terminata da poco, ma le prime stime parlano di un 30% in meno. A ben vedere, l'unica coltura importante a "salvarsi" in parte è stata quella del frumento duro. Rispetto a chi aveva temuto il disastro, ci si è attestati a un -11% che può essere considerata una vittoria. Non altrettanto può dirsi della barbabietola da zucchero, forse la produzione che più ha risentito della siccità. I primi dati indicano un -35%, e ciò, abbinato alla travagliata estate di scioperi degli autotrasportatori, pone oggi il problema di un settore a rischio scomparsa. Annata pessima anche per i semi oleosi, mentre per la frutta si è riusciti a contenere le "perdite".

Fatta eccezione per alcune colture (albicocche, in particolare), stroncate dalle gelate. "Stante una tale situazione - conclude il presidente Luzi -, ci sono tutte le condizioni perché lo stato di calamità venga dichiarato per tutto il territorio marchigiano, anche per evitare che le nostre imprese debbano soffrire, oltre al danno, anche la beffa".

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