Il Piano Idea in commissione urbanistica
San Benedetto del Tronto | La riunione, alla presenza dell'ing. Bellagamba, si è tenuta stamattina, giovedì 4 dicembre, alle 12
di Giovanni Desideri
Il Piano Idea, bozza di quello che sarà il Piano Regolatore Generale di San Benedetto, prosegue il suo iter in vista della discussione in Consiglio Comunale, che il sindaco vorrebbe prima di Natale. Questa mattina (giovedì 4 dicembre) alle ore 12 si è riunita la commissione urbanistica presso la sala giunta del Comune, alla presenza dell'ing. Piergiorgio Bellagamba, estensore del progetto, e dell'architetto Luisa Calimani, componente del gruppo di lavoro del prof. Bellagamba, oltre che dell'assessore di riferimento, Leo Sestri. Nel corso della prossima settimana l'ing. Bellagamba risponderà a tutti gli eventuali dubbi da parte dei consiglieri comunali. Di seguito, dopo un ulteriore riunione della commissione, il Piano arriverà in Consiglio Comunale.
Sestri ha ricordato i fattori di novità dell'iter seguito sin qui: il "Piano Idea/Indicazioni di Struttura" è infatti un nuovo strumento previsto in alcune regioni (ma non ancora nelle Marche) per favorire la trasparenza e la partecipazione dei "soggetti attivi" (ovvero le parti sociali) e dei cittadini alla preparazione dello strumento di programmazione dell'assetto futuro della città. L'assessore ha inoltre ricordato i ritardi attualmente accumulati, dovuti essenzialmente ai partiti della sua stessa maggioranza. "Ma anche dalla minoranza, ha concluso Sestri, mi sarei aspettato maggiore collaborazione, visto che si tratta di un provvedimento per tutti, che la città sta aspettando".
L'ing. Bellagamba ha illustrato brevemente i contenuti del lavoro sin qui svolto, che ancora non contiene "atti conformativi", che facciano cioè scattare diritti di uso del territorio. Bellagamba ha sottolineato inoltre che il progetto attualmente abbozzato recepisce le indicazioni dei vari piani regionali (PPAR, PIT, PAI) e provinciali (Piano di Coordinamento del Territorio), perseguendo obiettivi come la mobilità cittadina (si vorrebbero incrementare piste ciclabili e pedonali), residenziali e di riqualificazione di zone strategiche come quelle della Sentina, del Porto, degli impianti sportivi o del Palazzo dei Congressi, "attualmente utilizzato in termini molto limitati e ridotti".
Critiche sono venute da Settimio Capriotti (Rif. Com.) che ha parlato di un piano estremamente generico, tale che chiunque potrebbe sottoscriverlo, avanzando poi il sospetto che qualcuno nella maggioranza possa comunque perseguire "progetti meno nobili per la città rispetto a quelli del Piano Idea". Sia Capriotti, sia poi Gaspari (DS) hanno auspicato che il Piano Idea venga ormai accantonato per passare decisamente alla discussione del vero e proprio Piano Regolatore, la cui utilità è per Gaspari "indiscutibile, specie perché sono scaduti i vincoli previsti nel Piano precedente". Ma l'accusa di Gaspari è che per divisioni nella maggioranza il Piano Idea possa arrivare in Consiglio Comunale "svuotato di qualsiasi indicazione concreta per la città, in particolare per i quartieri periferici come Fosso dei Galli, che non può più essere considerato "zona agricola" o il quartiere Agraria, che non è più una zona artigianale, o per altri ancora".
"Se avessimo avuto delle vere critiche al Piano Idea così come è stato redatto dall'ing. Bellagamba, ha concluso Gaspari, le avremmo certamente fatte. Ma il problema è che il cuore di un Piano Regolatore non lo dà il tecnico. Il colpo d'ala lo devono dare i politici, che invece nell'attuale maggioranza latitano".
A Gaspari hanno risposto sia Felicetti (PRI) sia l'assessore Pompei (FI), il primo minacciando di passare al Gruppo Misto qualora lo scenario evocato da Gaspari si verificasse in Consiglio Comunale e proponendo invece una maggiore pubblicità di questi progetti presso la cittadinanza, il secondo rassicurando sulla delibera attualmente in preparazione al riguardo: "il Piano Idea non verrà affatto svuotato e dopo la sua approvazione passeremo al Piano Regolatore".
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04/12/2003
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