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Inaugurato il nuovo Museo delle Anfore, prima sezione del futuro Museo del Mare

San Benedetto del Tronto | Il progetto era partito due anni fa e prevede l'accorpamento di tutti i reperti cittadini

di Giovanni Desideri

Il progetto complessivo è quello di un unico Museo del Mare per raccogliere tutti i reperti e le collezioni provenienti dal Museo delle Anfore, dal Museo Archeologico Antiquarium Truentinum e dal Museo della Pesca e Civiltà Marinara precedentemente ospitati nei locali del Liceo Scientifico. Questa mattina (sabato 6 dicembre), alle 10,30, il primo passo, con l'inaugurazione della sezione dedicata alle Anfore, su quattro sale al primo piano della rinnovata palazzina di piazza del Pescatore (già sede del Museo Ittico) a San Benedetto. Una volta completato il Museo del Mare disporrà di una superficie complessiva di 800 metri quadrati, su tre piani.

La collezione di anfore è quella donata nel 1988 dal dottor Giovanni Perotti, più di 160 esemplari di varia foggia, dimensione e valore, alcuni antichissimi (fino al II° millennio a.C.), restaurate per l'occasione dal dott. Silvano Pizza. Suggestiva la riproduzione di uno spaccato della sezione maestra e della prua di una nave oneraria romana, opera del cantiere navale Ascolani. Con didascalie, come per tutti gli altri reperti. Il museo ospita infatti venti pannelli illustrativi, oltre a poter contare su una bella e completa guida, realizzata dal Servizio Tecnico alla Cultura della Regione Marche, diretto dal dott. Raimondo Orsetti.

Tutte le autorità intervenute hanno parlato di ricerca delle origini e di rafforzamento delle radici della città attraverso la cultura. A cominciare dal vescovo Gestori: "San Benedetto è una città giovane, che non può vantare una storia lunga come Ascoli e Fermo. Ma San Benedetto deve comunque darsi e costruirsi una sua dignità, per rafforzare ad esempio quel turismo familiare che già la rende una meta ambita per le vacanze. Il Museo delle Anfore e la nuova Università possono perseguire questi obiettivi attraverso la cultura".

Il sindaco Martinelli ha ricordato il grande contributo dei dipendenti comunali alla realizzazione di questa struttura. "Non è un caso che essa si trovi vicino al mercato ittico, ha detto il sindaco, è un omaggio alla principale attività cittadina e alla storia della città". L'onorevole Scaltritti ha parlato di questo museo come di una "tappa importante per la ricostruzione di una forte identità culturale. San Benedetto è una città che sa guardare al di fuori dei propri confini, con i commerci e gli scambi, al tempo stesso passato, presente e futuro della sua gente". Concetto sviluppato anche dall'assessore alla cultura Gabrielli, che ha anche ringraziato la Fondazione Carisap per il contributo dato.

Il dott. Orsetti ha portato il saluto del presidente della Regione Marche D'Ambrosio. Il sovrintendente ai Beni Archeologici delle Marche, dott. Giuliano De Marinis, era presente "in immagine": attraverso un saluto videoregistrato, nel quale ha parlato sia dell'importanza culturale del museo, sia delle anfore stesse. Infine Nora Lucentini e Gaia Pignocchi, consulenti scientifiche della Sovrintendenza, hanno definito il museo "un unicum a livello nazionale, per via dei duemila anni di storia delle anfore e della civiltà che racchiude". A loro e ai dipendenti comunali è stata poi consegnata una serigrafia di Edoardo Vecchiola.

06/12/2003





        
  



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