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Welfare: l'esperienza delle Marche

| LORETO - L'assessore Secchiaroli illustra i risultati dei seminari sul Piano sociale regionale

Rafforzare ulteriormente l'esperienza marchigiana per la costruzione del nuovo welfare: questo l'obiettivo dei gruppi di lavoro che hanno partecipato ai seminari tematici sul Piano sociale delle Marche, nell'ambito della seconda conferenza regionale sulle Politiche sociali di Loreto conclusasi oggi alla presenza del Presidente della Giunta regionale Vito D'Ambrosio.

Un lavoro che si è protratto per l'intera giornata di ieri e che ha visto la partecipazione di circa mille persone, tra amministratori, sindacalisti, rappresentanti delle associazioni del volontariato, operatori pubblici e del privato sociale.

"Oltre ai nodi critici scaturiti dalla valutazione dei 24 piani di zona elaborati dagli ambiti territoriali istituiti dalla legge 328 del 200, dai seminari è emersa, forte – ha sottolineato Marcello Secchiaroli, assessore regionale alle Politiche sociali – la richiesta di una programmazione integrata a tutti i livelli". Altrettanto forte la richiesta di una gestione associata degli ambiti territoriali e di un ruolo più avanzato dei coordinatori d'ambito, figure fondamentali nel percorso di innovazione già avviato. Secchiaroli ha sottolineato la necessità che anche gli enti locali valorizzino pienamente il metodo della concertazione e della partecipazione del basso, nell'ambito di un nuovo rapporto con la Conferenza dei Sindaci e con la Regione, che dovrà assumere un più incisivo ruolo di coordinamento dei vari punti di osservazione sul territorio.

"La partecipazione ai tavoli di concertazione - ha  rilevato ancora l'assessore – rappresenta un elemento distintivo e anche discriminante per la piena realizzazione della riforma e gli attori sociali, in particolare  il 'terzo settore', debbono diventare protagonisti della co-progettazione e non rischiare di diventare solo realtà di consultazione". La stessa indicazione vale anche per la famiglia, i singoli cittadini e le associazioni imprenditoriali, nella consapevolezza che la risposta ai nuovi bisogni richiede il contributo di tutti, e non solo delle parti direttamente interessate.

La scarsità delle risorse finanziarie impone, ha affermato, la ricerca di nuove più incisive modalità operative, per favorire l'utilizzo dei finanziamenti europei; ma per ottenere risultati concreti occorre anche garantire un'informazione precisa e puntuale sui programmi comunitari. Tra le richieste avanzate spicca l'integrazione socio-sanitaria: "Un percorso già intrapreso nella regione che ha rivoluzionato il modo di fare welfare negli ambiti territoriali ed è rientrato a pieno titolo sia nella legge di riordino del sistema sanitario regionale, sia nella programmazione del nuovo Piano sanitario regionale".

Al riguardo Secchiaroli ha ricordato anche le numerose esperienze positive avviate a favore dei disabili gravi col progetto "Dopo di noi", nei servizi di sollievo per la salute mentale e nel settore dell'autismo; la stessa logica ha ispirato anche le iniziative per l'accreditamento delle strutture, l'assegno servizi, il progetto-obiettivo sulla salute mentale, il progetto materno-infantile e le esperienze nel settore delle dipendenze e delle anziani. Nell'ottica dell'integrazione col mondo del lavoro, fondamentale è il ruolo dei Centri per l'impiego e quello della formazione e dell'accreditamento delle nuove figure professionali. Sul piano dei rapporti tra etica ed economia, è essenziale favorire l'integrazione tra settore produttivo e quello dei servizi alla persona. Il tutto nell'ambito di una filosofia ispirata alla coesione sociale e a un nuovo e più  partecipato processo di sviluppo.

24/01/2004





        
  



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