Non sembra affatto intenzionato a tornare sui suoi passi Livio Botticelli, vicesindaco ed assessore dimissionario della giunta Basso.

Una dipartita, la sua, alla quale egli stesso fornisce un'interpretazione "buonista", non considerandolo, alla fine, un evento così tanto grave...

"L'unanime stima che l'assemblea Udc - cui sono orgoglioso di appartenere - ha ulteriormente rinnovato nei miei confronti, l'appello, oserei dire affettuoso dei colleghi Berdini e Di Battista, conosciuti per le furie taurine dell'uno e per la duttilità diplomatica dell'altro, doti che hanno saputo impiegare nelle strategie atte alla concreta attuazione dei servizi per Montegranaro, dimostrano, qualora ce ne fosse stato bisogno, che l'Udc locale, unionista per vocazione, gode di ottima salute ed è stato ed è sincero alleato dell'amministrazione Basso superando, in passato, momenti difficili e nebulosi".

Così, in una nota stampa, Botticelli spazza via ogni ipotesi di crisi interna al partito.

"Quando si parla di confronto nella maggioranza, con la consapevolezza di non essere migliore degli altri, ritengo di aver operato almeno con quel minimo di coerenza che si richiede ad ogni pubblico amministratorire sia nei metodi delal plitica che nei contenuti, nella logica del servizio, con trasparenza, nel rispetto dei patti e con leatà verso colleghi ed avversari. Le mie dimissioni, che non minano l'attuale governo della città, ne' la sua prossima riconferma, ne' costiuiscono gioco di schacchi, potrebbero forse costituire ipotetici ed appetitosi pasti nella greppia assessoriva, ma non assumono atteggiamenti terrifici, recriminatori, ne' sono affette da sindrome dissociativa, sono il recesso (in molte società spesso un socio se ne va e resta come operaio) da una giunta municipale dove, mi si consenta, non mi pare ci sia... l'affectio maritalis...".