In esclusiva, i segreti de La passione di Cristo
| ROMA - E' la mano di Gibson quella che crocifigge Gesu'. Un robot con le sembianze di Caviezel sulla croce il regista svela che Gesu' e la parola di Dio lo hanno salvato dal suicidio.
di I papaboys
A svelare, in esclusiva mondiale alcuni segreti relativi agli effetti speciali di alcune scene del film più discusso del momento e forse della recente storia del cinema: "La Passione di Cristo", di Mel Gibson, è un portale che sta emergendo nel panorama della informazione e comunicazione nel variegato ed articolato, nonché complesso mondo della informazione cristiana, in particolare, in questo caso, cattolica, www.papaboys.it
Nei giorni scorsi il regista ha rivelato nel corso di una intervista televisiva di aver pensato di fare questo film, fortemente pregnante della fede cristiana, crudo e realistico, al fine di dimostrare quanto Dio, e il Suo Figlio Unigenito Gesù Cristo abbiano sofferto per la redenzione di ogni uomo e dell'umanità.
Un film che inviti alla conversione, al perdono, alla fede, al ritorno alla Parola di Dio che guarisce, sana e libera, tanto che lo stesso Gibson, 13 anni fa ha raccontato di essere stato sul punto del suicidio, ma poi ritrovandosi inginocchiato a chiedere aiuto, ha avuto una illuminazione dalla Sacra Scrittura, proclamando: "Dalle tue Sante piaghe sono stato guarito".
Il film, è stato girato tra Cinecittà e Matera.
Sassi di Matera è il centro storico.
Queste le due notizie che svelano alcuni segreti inerenti al film: la mano che infilza e martella il chiodo sulla mano dell'attore Jim Caviezel nella parte di Gesù, è quella di Mel Gibson.
Egli stesso ha voluto fare questa scena. Il motivo?
L'uomo di fede cristiana dovrebbe vedere in questo gesto, che comunque rimane non rivelato nel film, un atto di pentimento e di riconoscimento del proprio peccato, dei propri peccati.
In effetti ognuno di noi ha crocifisso Cristo, con i suoi peccati.
Cristo con i suoi patimenti si è fatto peccato al posto del nostro peccato al fine di riconciliarci con il Padre.
Perché l'uomo era definitivamente separato da Dio a causa del peccato originale e poi a seguire della moltitudine immensa di peccati dall'inizio dei tempi alla fine del mondo.
Ci siamo messi in contatto con Francesco Faschino, uno studente universitario di Matera, della facoltà di Economia Aziendale.
Lui ha realizzato un sito Sassi di Matera, più a livello turistico e culturale, ma quando è cominciata a girare la notizia delle riprese del film tante persone hanno cominciato a tempestarlo di domande, così, per tagliare la testa al toro, inserì una pagina speciale sul film, ma queste cose non le scrisse mai. Francesco ha vissuto quasi attimo per attimo, tutte le riprese del film da 4 novembre al 4 dicembre del 2002, sentiamo il suo racconto: "Mel Gibson ha scelto quel periodo per un fattore di luce, di giochi di luce, si adattava ai momenti più intensi della Passione, la cosa che più mi ha colpito è stata quella del chiodo: quella scena l'ha voluta fare Gibson di persona.
Poi mi ha colpito molto l'uso di uno speciale robot, fatto costruire appositamente, con le sembianze di Jim Caviezel, identico: un robot che respirava, trasudava, dal quale usciva il liquido simile al sangue, questo per le scene dirette sulla croce, molte volte è salito sù anche il protagonista, ma con il freddo, diverse volte ha avuto problemi di ipotermia.
Il robot si chiamava animatronic.
Quando il regista stava girando la scena della crocifissione personalmente, assisteva un teologo del posto, padre Basilio Gavazzani, della Parrocchia di Sant'Agnese.
Vi è stata una lunga e animata discussione tra i due, perché in realtà come pochi sanno i chiodi furono conficcati sui polsi di Gesù, perché le mani attaccate alla croce non avrebbero retto il peso del corpo, ma la tradizione popolare li ha voluti poi sulle mani, così come le stigmate di molti santi compaiono sul palmo delle mani. Gibson difendeva la tradizione popolare.
Un altro particolare che mi ha colpito sono state le iniziali del nome di Jim Caviezel: Jesus Christ, e che l'attore quando ha girato il film aveva 33 anni come Gesù, mi ha anche colpito il clima di fede nel quale si svolgeva il film.
Il protagonista aveva sempre un atteggiamento di fede". Intanto in difesa del film scende in campo l'arcivescovo John Foley, presidente del Pontificio consiglio delle Comunicazioni sociali, che, secondo fonti di agenzia, a proposito delle accuse di antisemitismo mosse alla pellicola, dice: "Certo ci sono ebrei nel film che chiedono la condanna di Gesù, ma anche l'Impero Romano è dipinto severamente".
Monsignor Foley considera <The Passion of Christ> "una riflessione sulla Passione e sulle responsabilità che tutti noi, me compreso, abbiamo avuto nella sofferenza e nella morte di Gesù".
Chi si scandalizzerà di questo film, nei circuiti italiani dal 7 aprile, per la "violenza", non avrà compreso che il peccato è una cosa molto grave tanto grave che Dio per distruggerlo ha dovuto immolare il proprio Figlio unico, pur di non vedere per sempre perduta la sua creatura, sedotta dal peccato: l'uomo.
Pur di non vederlo perire per sempre nella vita eterna, ha sacrificato il proprio Figlio.
Molti invece capiranno questo proprio vedendo questo film e la prima cosa che scatterà in loro, insieme alla conversione sarà il perdono: di sé stessi, di Dio (al quale saranno state attribuite tutte le cose negative della vita), del prossimo, financhè del nemico, riacquisterà la fede, perché dopo la morte atroce di Cristo c'è la Resurrezione!
Questo film sarà più di una dinamica, per molti. Questa è la nostra viva speranza. Se accadrà questo Gibson avrà fatto centro.
E ancor più si può dire che questo Film possa essere molto più che l'ispirazione avuta da un artista. 2.800, fino ad ora, saranno le sale che distribuiranno il film in America, il giorno delle Ceneri, 25 Febbraio .
Tutto esaurito per la prevendita dei biglietti: un record per un film oltrettutto con sottotitoli, vietato ai minori di 17 anni, che non si registrata da "Guerre Stellari".
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20/02/2004
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