Il valore delle tradizioni. "Rinascita italiana" invita l'Arcivescovo alla festa del Patrono.
Porto San Giorgio | L'invito della lista civica "Rinascita italiana per Porto San Giorgio", è rivolto alla cittadinanza per rispettare le tradizioni della Pasqua, ma guarda già al Santo Patrono.
di Alessio Carassai
In una letterea rivolta All'Arcivescovo di Fermo, la lista civica sangiorgese ha intenzione di guardare con maggiore attenzione alle tradizioni.
"Mentre il mondo è invaso da fondamentalismi stupidi - ha dichiarato Francesco Della Barca rappresentante della lista - e la guerra vince sul buon senso, quando dalle scuole viene tolto il crocefisso, quando in tutte le contrade d'Italia e del Mondo intero viene ricordata la Passione di Cristo con processioni e manifestazioni di ogni genere, in un solo paese o meglio in una sola contrada perché tale è sprofondata Porto San Giorgio ciò non viene ricordato come invece da decenni soleva farsi.
Pioveva, nevicava, tirava vento, veniva si ridotto il percorso, ma era tradizione che il venerdì Santo si faceva la processione del Cristo morto. Che desolazione sentire nella nostra cattedrale non si fa più perché fa freddo è umido può piovere, e meglio stare qui, credevo che certe manifestazioni non avessero bisogno di questi fattori climatici. E' giusto lamentarsi che i giovani non trovano alloggio e perciò sono costretti ad emigrare in luoghi a noi vicini.
Ma è giusto pure non distruggere quelle tradizioni tramandateci dai nostri avi, poiché così si distrugge la storia. Mi auguro che ciò che è stato fatto non si verifichi nei prossimi anni inoltre ne approfittiamo per chiedere a lei nostro illustrissimo Arcivescovo di riammettere quella tradizione che la vuole il 23 Aprile, festa del Santo Patrono, sfilare assieme ai cittadini di Porto San Giorgio per le vie della città".
"Mentre il mondo è invaso da fondamentalismi stupidi - ha dichiarato Francesco Della Barca rappresentante della lista - e la guerra vince sul buon senso, quando dalle scuole viene tolto il crocefisso, quando in tutte le contrade d'Italia e del Mondo intero viene ricordata la Passione di Cristo con processioni e manifestazioni di ogni genere, in un solo paese o meglio in una sola contrada perché tale è sprofondata Porto San Giorgio ciò non viene ricordato come invece da decenni soleva farsi.
Pioveva, nevicava, tirava vento, veniva si ridotto il percorso, ma era tradizione che il venerdì Santo si faceva la processione del Cristo morto. Che desolazione sentire nella nostra cattedrale non si fa più perché fa freddo è umido può piovere, e meglio stare qui, credevo che certe manifestazioni non avessero bisogno di questi fattori climatici. E' giusto lamentarsi che i giovani non trovano alloggio e perciò sono costretti ad emigrare in luoghi a noi vicini.
Ma è giusto pure non distruggere quelle tradizioni tramandateci dai nostri avi, poiché così si distrugge la storia. Mi auguro che ciò che è stato fatto non si verifichi nei prossimi anni inoltre ne approfittiamo per chiedere a lei nostro illustrissimo Arcivescovo di riammettere quella tradizione che la vuole il 23 Aprile, festa del Santo Patrono, sfilare assieme ai cittadini di Porto San Giorgio per le vie della città".
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16/04/2004
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