I partiti scaldano i motori in vista della campagna elettorale nei diversi centri della media valle del Tenna che a Giugno dovranno rinnovare i consigli comunali. Tra questi Servigliano.

Nel quadrato perfetto di Virginio Bracci, la coalizione di centro destra al governo attende di sapere se potrà ricandidare il sindaco uscente, Renzo Speranza, giunto al suo eventuale terzo mandato.

<Si sta lavorando su una rosa di nomi ancora top secret> ha precisato Speranza <alternativi alla mia persona. Nel caso però dovesse arrivare il via libera al terzo mandato si dovrà rivedere tutto>.

Chi è invece certo di gettarsi nella mischia come candidato sindaco è Maurizio Marinozzi, 36 anni, assicuratore, che ha presentato il suo movimento, "Progetto per Servigliano" definendolo < una grande idea da condividere con la collettività serviglianese>.

" Dobbiamo uscire dal pericoloso isolamento sociale, amministrativo e politico in cui è caduto Servigliano" ha detto Marinozzi 'riaffermando la centralità del paese nel comprensorio dei piccoli centri della media valle del Tenna'.

Marinozzi ha ribadito anche l'estraneità del proprio movimento ad ogni  schieramento politico. Gli ha fatto subito eco Speranza:  Non capisco come possa definirsi apartitico colui che fino a poco tempo fa ricopriva una carica importante per il maggiore partito del centro sinistra" ha detto l'attuale sindaco, riferendosi all'incarico di segretario di sezione dei DS ricoperto da Marinozzi fino allo scorso Gennaio.

La situazione che tutt'ora si presenta agli occhi dell'elettorato serviglianese non è, quindi, delle più chiare. Se, infatti, è vero che Marinozzi si definisce "indipendente", si attende la discesa in campo di una terza lista, quella in rappresentanza della coalizione di centro sinistra.

Le voci sempre più insistenti, che parlavano di una possibile discesa in campo dell'attuale assessore provinciale Verducci, sono state per ora smentite. Si attende, quindi, la decisione della segreteria locale dei DS che intende tornare alla guida di Piazza Roma dopo le pesanti debacle delle scorse consultazioni elettorali.