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Intervento dell'assessore al bilancio Luciano Agostini

| ANCONA - Non sono più possibili aiuti alle imprese e alle famiglie, a rischio 51 milioni di euro nelle Marche.

"La settimana prossima sarà importante per le Marche, e, più in generale, per la possibilità di operare di tutte le Regioni. Infatti, prima a livello tecnico, poi politico e, anche, in sede di Conferenza dei Presidenti, verrà affrontato il tema dell'indebitamento di Regioni ed Enti locali. Cioè, si dovrà decidere se confermare la disposizione prevista sulla Finanziaria – prevede, appunto,  che non si possa ricorrere ai mutui – oppure correggerla o cancellarla.

Se dovesse prevalere la prima ipotesi, circa 2.5 miliardi di euro, cioè 5.000 miliardi di vecchie lire, che le Regioni attivano annualmente ricorrendo ai mutui, non ci sarebbero più. E, le Marche disporrebbero di  51 milioni di euro in meno. Risorse destinate ai trasferimenti in conto capitale a imprese, famiglie, associazioni. Nella sostanza, queste spese, se la loro copertura dovesse dipendere dall'indebitamento, non potrebbero più essere sostenute. Stessa cosa per i cofinanziamenti regionali ai programmi comunitari, oggetto per la maggior parte di accensione di mutui da parte della Regione.

Poiché, visti i praticamente inesistenti margini di autofinanziamento delle Regioni, si ricorre ai mutui, è chiaro che questa norma non può che significare il blocco dell'iniziativa della Regione. Come si è potuto arrivare a tanto, ci si può chiedere? Il Governo ha costruito una Finanziaria dando per scontato che, con il 2004 sarebbe partito il "federalismo fiscale", con una riforma in grado di tener conto della necessità delle Regioni di essere protagoniste della loro politica. A questo progetto doveva lavorare una Comitato tecnico che, invece, non è approdato a niente. Quindi, in conclusione: abbiamo la Finanziaria che ci mette quei limiti, ma non abbiamo il federalismo fiscale.

E' l'interpretazione più benevola. Quella più malevola è che il Governo abbia pilotato questa conclusione, per ritornare a quel centralismo, che evidentemente è nelle sue strategie, come dimostrano tutta una serie di altri comportamenti. Come assessore al Bilancio mi sento, quindi, di fare appello alla sensibilità delle forze economiche e sociali, affinché, non solo sia sostenuta la battaglia della Regione Marche, che già ha presentato un ricorso alla Corte costituzionale in tal senso, ma perché la protesta converga su Roma per assicurare che, nelle sedi opportune, vengano prese decisioni equilibrate e non punitive nei confronti delle Regioni."

23/04/2004





        
  



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