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Marchigiani all'estero, una legge piu'...giovane

| Rocchi:"Tra le finalità: dare spazio alle nuove generazioni, regolare l'improduttivo proliferare delle associazioni..."

La Consulta regionale dell'emigrazione cambia nome ma anche funzioni, si rifà il look e aspetta l'ingresso delle nuove generazioni di marchigiani all'estero.  Se la proposta legislativa,  recentemente approvata dalla giunta  regionale e trasmessa al  Consiglio, sarà trasformata in legge, la Consulta si  chiamerà  "Consiglio dei marchigiani all'estero",  per conservare il valore di rappresentanza delle Associazioni dell'emigrazione e sottolinearne il compito non solo consultivo, ma anche propositivo e interlocutorio. 

L'organismo vedrà per la prima volta la rappresentanza dei giovani discendenti  dei marchigiani all'estero,  oltre ad un più ampio coinvolgimento di enti locali e rappresentanze del mondo economico e sociale locale .  Sono queste, in sintesi,  le finalità del disegno di  legge " Modifiche alla legge regionale 30.6.97 n. 39 –Interventi a favore dei marchigiani all'estero" che l'assessore regionale Lidio Rocchi ha così spiegato:

"Vogliamo sviluppare un rapporto sempre più intenso con i discendenti dei marchigiani all'estero ed è un'esigenza, insieme a  quella di contenere la proliferazione di associazioni che troppo frequentemente nel tempo si vuotano di contenuti e operatività, emersa ed espressamente richiesta in sede di Consulta regionale,  dove si è cercato di trovare insieme gli adeguamenti legislativi più vicini a realtà che mutano molto velocemente"

In particolare il testo legislativo, composto di otto articoli,  oltre alla modifica della denominazione della Consulta,  prevede anche il rafforzamento del ruolo della programmazione degli interventi.  Previsto anche un maggiore collegamento e spazio tra la programmazione regionale culturale e le iniziative proposte all'estero per valorizzare l'immagine delle Marche.

"La presenza di alcune istituzioni ed enti in seno al nuovo Consiglio dei marchigiani all'estero – ha aggiunto Rocchi – ci è sembrata indispensabile. Province, Università e Camere di Commercio si pongono come attori principali nei rapporti con le associazioni e con i giovani in particolare,  per valorizzare le produzioni marchigiane,  il turismo, la ricerca di spazi di studio e nel mercato del lavoro. Ma sarà molto utile e costruttiva  anche la rappresentanza di organizzazioni economiche, sociali e sindacali".

Altra novità da segnalare è l'introduzione delle Conferenze continentali come ulteriore articolazione del Consiglio,  per consentire una più ampia partecipazione e approfondimento di singole questioni, diffondere una più ampia informazione sulle attività, raccogliere proposte e sviluppare progettualità comuni.

La proposta di legge  intende dare soluzione al problema della nascita indiscriminata di nuove associazioni, attraverso la fissazione di un numero minimo di associati che sia di origine e discendenza marchigiana e con il non riconoscimento di associazioni che si formano su un territorio dove già opera un 'associazione di marchigiani , a meno che non via sia la comune volontà di unirsi in Federazione. "Sono criteri – ha affermato Rocchi - che rispondono all'esigenza,  anche per la Regione di costituire un unico canale di rapporto, evitare attività fittizie e, soprattutto, ottimizzare    le risorse regionali."

23/04/2004





        
  



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