"Prima il cinghiale abbattuto in pieno centro ad Ancona, poi l'incidente causato nell'Ascolano dall'attraversamento di un altro cinghiale. E' ora di risolvere una volta per tutte il problema degli animali selvatici". E' quanto dichiara il presidente di Coldiretti Marche, Giannalberto Luzi, in merito ai due fatti verificatisi l'altro ieri sul territorio regionale, che solo per una fortunata coincidenza non hanno causato danni a persone.

"Il controllo degli animali selvatici è un problema purtroppo di drammatica attualità, che costituisce un rischio sulle strade ma che colpisce soprattutto le imprese agricole che operano nelle zone dell'interno – denuncia Luzi -.

In tutte le Marche la situazione è oggi assai grave, poiché cinghiali, caprioli, ricci distruggono le colture senza che le aziende possano fare nulla. La carenza di infrastrutture è già un pesante handicap per chi opera nelle zone svantaggiate, se poi ci mettiamo anche gli animali selvatici, si rischia un abbandono generalizzato di queste aree, che verrebbero così lasciate senza manutenzione ed esposte al pericolo di dissesto idrogeologico".

Alla Regione, Coldiretti chiede un impegno preciso, affinché vengano predisposti i regolamenti attuativi del Piano faunistico, consultando le organizzazioni e recependo le necessità delle imprese.

"Queste ultime possono fare la loro parte per la salvaguardia dell'ambiente, come afferma anche il nuovo Piano agricolo regionale – conclude il presidente Luzi -, ma anche le istituzioni devono fare la loro parte".

Sul fatto che gli animali selvatici costituiscono un grave problema per il mondo produttivo si è tra l'altro detto d'accordo il presidente di Confindustria, Carlo Lucarelli, che durante la presentazione ad Ancona del Par ha ricordato come la presenza di cinghiali nelle aree a ridosso della costa sia ormai un fatto tutt'altro che isolato.