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Partigiani e sinistra: "vergognosa l'esclusione dell'Anpi dalle celebrazioni del 25 aprile"

San Benedetto del Tronto | Polemica di Elio Tremaroli, Giovanni Gaspari e Settimio Capriotti sulla scelta dell'Amministrazione comunale

di Giovanni Desideri

"L'Amministrazione comunale, in collaborazione con Assoarma, celebrerà il 25 aprile 2004 il 59° anniversario della liberazione con una manifestazione che vuole ricordare i valori, gli obiettivi e le speranze che allora generarono le scelte del Popolo Italiano". Sono le prime righe dell'invito rivolto dall'Amministrazione comunale di San Benedetto del Tronto al prefetto di Ascoli, alle autorità civili e militari, alle associazioni combattentistiche e d'Arma, ai rappresentanti della stampa, a partecipare alla celebrazione che si terrà domenica 25 aprile a partire dalle 10 in Comune, per concludersi alle 11,30 in viale Secondo Moretti con la deposizione di corone di alloro ai monumenti ai Caduti.

La convocazione dell'Assoarma (l'associazione di tutti i corpi militari, dai paracadutisti ai granatieri, dai carabinieri agli alpini, ecc) e l'esclusione dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia da tale cerimonia vengono contestate dal partigiano Elio Tremaroli, dal coordinatore comunale dell'Ulivo Giovanni Gaspari e dal capogruppo di Rifondazione Comunista Settimio Capriotti.

Gaspari: "ho chiamato l'Anpi nazionale per sapere se in altre città d'Italia fosse consuetudine festeggiare il 25 aprile con l'Assoarma. Non accade in nessun altro luogo. La festa delle forze armate è il 4 novembre, mentre per il 25 aprile si festeggia ovunque con i partigiani". Gaspari parla di "spaventose assenze e dimenticanze" negli inviti dell'Amministrazione, accusandola inoltre di non aver celebrato il Giorno della Memoria il 27 gennaio. "La lettera d'invito, conclude Gaspari, sembra scritta da due mani: la prima, politica, invita l'Assoarma, la seconda, forse quella del dirigente che ogni anno se ne occupa, parla di "valori" e di "scelte del Popolo Italiano". La destra sambenedettese, invece, è molto attenta a ricordare le foibe, tanto che il capogruppo di AN vorrebbe intitolare ad esse una via o una piazza cittadine".

Capriotti: "sono nipote di un partigiano con passaporto italo-americano, che nascose sbandati dell'esercito anglo-americano. Un noto gerarca fascista perquisì più volte la sua casa. Mio nonno era un democristiano e aveva un forte senso della democrazia. Recentemente ho ospitato a cena un discendente di quel gerarca perché ritengo che non si debba essere vittime dell'odio, ma che non si debba neppure dimenticare".

"Nella convocazione dell'Amministrazione è scomparsa la parola "resistenza". La liberazione non è sarebbe stata possibile senza gli angloamericani, ma città come Napoli, Roma, Firenze, Milano furono liberate dai soli partigiani. I giovani devono ricordare la storia senza revisionismi: i martiri delle carceri fasciste e gli omicidi politici compiuti dal fascismo. Ma d'altra parte l'Italia è presente in Iraq sotto il comando inglese, quando gli inglesi sono in guerra. La destra non rispetta la resistenza e neppure la Costituzione".

Infine Elio Tremaroli, 84 anni, già vicepresidente provinciale e consigliere nazionale dell'Anpi: "sono orgoglioso di essere un partigiano ed è una vergogna escludere l'Anpi dalla cerimonia del Comune. È ipocrita che dopo questa esclusione si vada a deporre una corona sul monumento ai caduti. Voglio ricordare il contributo che il circondario di San Benedetto ha dato alla resistenza, con 35 uccisi, tra i quali Francesco Fiscaletti a San Giovanni Valdarno. È vergognoso il revisionismo di Gustavo Selva, quando nega che la linea gotica fu sfondata dagli italiani. In quell'operazione la brigata Cremona ebbe 84 caduti".

24/04/2004





        
  



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