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Il programma di Scaltritti: “operazione viabilità”

San Benedetto del Tronto | Intervista con il candidato alla presidenza della Provincia di Ascoli Piceno per il centrodestra

di Giovanni Desideri

Dritto come un'autostrada: l'onorevole Gianluigi Scaltritti non ha dubbi su cosa fare in caso di vittoria alle elezioni provinciali del 12-13 giugno: "nella provincia di Ascoli Piceno la priorità delle priorità è il sistema viario, da potenziare per favorire l'economia, l'artigianato, il turismo".

Gianluigi Scaltritti, 55 anni, sposato, due figli, laureato in economia e commercio, imprenditore nel settore degli accessori per l'abbigliamento, deputato dal '96 per Forza Italia, è candidato alla presidenza della Provincia di Ascoli per la Casa delle Libertà, sostenuto da sei partiti: oltre al suo, AN, Udc, Nuovo Psi, Lista Sgarbi, Codacons (lista dell'associazione consumatori).

Onorevole Scaltritti, dia un titolo al suo programma.
"Lo slogan dei nostri manifesti: "Con te per rilanciare la nostra Provincia". Rilancio su due fronti: l'Ente Provincia e il territorio provinciale. Sul primo punto va completamente rivisitata la struttura dell'Ente, oggi gravata da forti rigidità di bilancio per i troppi stipendi e i mutui. Fin qui la Provincia ha operato in maniera clientelare, assumendo troppi dipendenti: circa 600, con 25 dirigenti. Inoltre, della spesa hanno beneficiato indifferentemente tutti i settori. Senza obiettivi primari o politiche mirate".

Sta annunciando licenziamenti per snellire l'Ente Provincia?
"No, assolutamente. Noi siamo per il lavoro e le garanzie. Dietro ad ogni dipendente c'è una famiglia che percepisce reddito. Intendo però aumentare la produttività e l'efficienza dell'apparato amministrativo provinciale e rivedere le partecipate, per esempio le società "Piceno da Scoprire" e "Piceno Sviluppo", strumenti inefficaci e clientelari. Intendo ottimizzare le risorse, privatizzare i servizi senza diminuirne la qualità. Si può incidere sulla riduzione degli affitti che la Provincia paga e sui mutui, sulla rotazione del personale, ovvero il personale che va in pensione".

Come sintetizzerebbe allora il suo programma per l'Ente Provincia? E quale influenza avrebbe su di esso l'istituzione della Provincia di Fermo?
"Alla prima domanda rispondo con uno slogan: risanamento e trasparenza di bilancio. Quanto alla Provincia di Fermo, la sua istituzione non avrà alcun effetto negativo, se si realizzano opere di comune interesse. Per questo ho mantenuto la mia neutralità al riguardo. Rispetto la libertà di scelta dei cittadini. Ma per citare uno dei problemi più urgenti, intendo agire sul prelievo fiscale. Innanzitutto la riduzione (e non l'eliminazione, impossibile per legge) della Cosap, il Canone per l'Occupazione di Spazi e Aree Pubbliche. Una tassa che va ridotta al minimo indispensabile".

"Meno tasse per tutti"?
"Le do alcune cifre. Il 40% delle entrate della Provincia proviene da un'imposta sull'assicurazioni Rc delle auto, il 18% dalla trascrizione degli atti sempre relativi alle auto. Non si tratta di tasse ingiuste, perché le Province sono state istituite proprio per occuparsi di strade e di viabilità. Entrate che andrebbero riversate sul territorio e proprio sulla viabilità. Inoltre in questi anni la Provincia ha aumentato le tasse. Nel 2002 essa traeva il 40,78% delle proprie entrate dal prelievo fiscale. Nel 2003 questa percentuale era passata già al 52,88%. Il resto dai trasferimenti dello Stato".

L'obiezione è scontata: quella percentuale è aumentata, sostengono da sinistra, perché il governo nazionale ha ridotto i trasferimenti agli Enti Locali.
"Non si tratta di riduzione dei trasferimenti, ma di cambiamento in corso. Si sta realizzando il federalismo fiscale, il principio dell'autonomia di spesa. Con conseguenti razionalizzazioni. Lo Stato non deve dare soldi a Colonnella per permettergli di fare libri. Lo Stato deve stabilire qual è il livello dei servizi che devono essere erogati. Il superfluo va tagliato e le risorse, ripeto, ottimizzate".

Veniamo all'altro punto principale del suo programma: il territorio provinciale.
"Anche qui posso partire da uno slogan: modernizzazione e sviluppo. Su questo tema è importante il mio ruolo di parlamentare. In caso di elezione alla presidenza della Provincia potrò muovermi negli ambienti dello Stato per realizzare il mio programma, specie per la parte che riguarda la viabilità. Sto già lavorando in collaborazione con l'Anas, la Società Autostrade, il viceministro dell'economia Baldassarri e con un tavolo tecnico. Intendo sbloccare la viabilità nel Piceno, realizzando il tanto atteso arretramento dell'A14 da Pedaso, declassando il vecchio tratto (che diverrebbe strada di scorrimento e di collegamento con il nuovo tracciato dell'autostrada) e completando la "Pedemontana", strada che collega i paesi che vanno da Amandola a Comunanza a Servigliano. Ho assicurazioni da parte dell'Anas anche per l'arretramento della Statale 16 da Pedaso verso Fermo. E naturalmente la "Mare-Monti" o "Faleriense", da Servigliano a Porto Sant'Elpidio, come prosecuzione della Pedemontana".

Tutto trasporto su strada. Alternative?
"Stiamo pensando, per velocizzare il trasporto delle merci e di un numero limitato di passeggeri, a due piccoli aeroporti nella Vallata del Tronto e a Montegiorgio. Per collegamenti con Roma, Ancona o la Croazia. Voglio infatti ricordare che sono presidente della Commissione dei rapporti Italia-Croazia e che la collaborazione delle nostre imprese con l'altra sponda dell'Adriatico sarà fondamentale in futuro".

Cosa prevede il suo programma sul turismo e l'economia?
"Lavoro al progetto di un "Centro Piceno del Made in Italy". Conto di utilizzare la struttura del Centro Agroalimentare di San Benedetto per dare padiglioni espositivi alle imprese locali, dello stesso settore agroalimentare e delle tipicità, ma anche uffici di consulenza globale alle imprese, dall'innovazione tecnologica all'internazionalizzazione. In passato la Provincia non ha effettuato raccolte dati o politiche di marketing a favore delle imprese. Il mio è un progetto trasversale, a sostegno dell'economia e del turismo, perché in un tale spazio si possono poi organizzare eventi ogni fine settimana, convegni di studio, visite da parte di imprenditori e turisti, per conoscere le tipicità, vedere filmati sul territorio e poi decidere di visitare i centri dell'interno. Si realizzerebbe una fortissima sinergia tra e per agroalimentare, tipicità, imprese, turismo, destagionalizzazione".

Questo riguarderebbe l'area di San Benedetto. E per il resto del territorio provinciale?
"Questo progetto coinvolgerebbe già tutta la provincia. Naturalmente non è tutto. L'80% del territorio provinciale è "agrosilvopastorale". Per tradurre, intendo difendere i centri montani, i piccoli comuni. Ho intenzione di creare un apposito assessorato per le politiche a favore delle aree montane. C'è bisogno, fra le altre cose, anche di una politica rurale, anche sfruttando fondi della Comunità Europea".

Su pesca e ambiente?
"Sulla pesca è fondamentale l'incidenza sulla politica nazionale, che potrei esercitare da deputato. Bisogna rivisitare il progetto di Parco Marino del Piceno, per passare da una posizione ideologica ad una maggiore produttività. Ripopolamento del mare, ma anche valorizzazione della pesca. L'ambiente va riqualificato e va perseguita la sostenibilità. Penso ad esempio alla "termovalorizzazione", ovvero all'assorbimento dei rifiuti per produrre energia elettrica, evitando nel contempo ogni inquinamento".

Occupazione e università.
"L'occupazione vive un momento di particolare crisi nel Piceno. È alta la disoccupazione e in particolare quella giovanile e femminile. Bisogna quindi perseguire una seria politica di formazione e favorire l'innovazione nelle imprese, anche in collaborazione con la Camera di Commercio. In questa prospettiva è senz'altro utile l'università, diffusa sul territorio e ben specializzata".

Sulle politiche sociali?
"Per le politiche sociali conto molto sul mondo del volontariato. Penso inoltre al miglioramento della qualità della vita. E grande attenzione a chi più ha bisogno".

Incroci pure le dita. In caso di sconfitta quale opposizione costruirete?
"Faremmo un'opposizione costruttiva, cercando di evitare derive ideologiche di un comunista al governo".

07/05/2004





        
  



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