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Uno scacciapensieri per Zaniolo

Ascoli Piceno | Consiederazioni semiserie sulle gesta dolciamare dell'Ascoli Calcio

di Federica Poli

Il risveglio del sabato mattina, quando il mio Ascoli gioca in casa, è assai diverso rispetto a quello degli altri giorni. Si parte con un picco di adrenalina che col passare delle ore sale sempre più. Al gol del picchio poi, sfogo tutto il nervosismo accumulato in anni di tifo  matto e disperatissimo. 7 anni di serie C in campetti improbabili mi hanno fatto le ossa. Da bambina ricordo i bianconeri in serie A, ma prima o poi il callo alle serie inferiori te lo devi fare, questo ti fa imparare ad apprezzare anche le piccole cose. Non invidio affatto i tifosi di Juventus o Milan che, magari da generazioni non soffrono per la propria squadra, e che una vittoria la vivono come prendersi un caffè il mattino.

Noi no, noi siamo ascolani e quando il Picchio vince il cuore sale in gola e la salivazione si azzera! Il ricordo di due anni fa quando di diritto entrammo di nuovo nel calcio che conta, quando la b troneggiava sui nostri capi confusi e felici, mi fa ancora venire il coccolone. Ricordo la notte insonne che seguì la partita col Catania quando Morello ci regalò il sogno di una vittoria scaccia incubi e come un pendolino proseguimmo verso la gloria.

 Ricordi che si affacciano alla mia finestra anche stasera che la serie cadetta l’abbiamo in tasca già dalla scorsa gara ma c’è il Messina. Il Messina che qualche anno fa con un calcione ci lasciò in serie C per una partita di play off finita male. Sono episodi che rimangono impressi nel cuore e nell’anima e affronti oggi il nemico con un’altra faccia. Loro ambiscono ad andare in serie A ed hanno bisogno di questa vittoria per una matematica certezza.

E noi? Noi siamo quelli che piansero dopo quella sconfitta. E non regaliamo nulla a nessuno. Tantomeno l’Olimpo del calcio.

C’è di nuovo Collina allo stadio, indiscrezioni mi riferiscono che abbia chiesto di arbitrare l’ultima volta il Picchio prima di chiudere col calcio italiano. Pare che abbia insistito così tanto che accontentarlo sia stato atto dovuto da parte della Lega. E così, con la faccia pulita e la testa linda si presenta di nuovo sul palcoscenico più bello d’Italia: il Del Duca. Vabbè un po’ di campanilismo qualche volta fa pure bene.
Partita comincia e i miei eroi, ormai da un po’ orfani del mio preferito, scendono in campo tronfi e boriosi col petto gonfio e con incedere orgoglioso e fiero. D’altronde non è da tutti  passare il traguardo con ben tre gare in anticipo.
In campo vedo “el pampa” e Totò Aronica. Mamma mia come sono brutti col giallo e col rosso!
I bianconeri invece sono bellissimi!
 Al 11’ Giorgino Hasta La Vista decide che è tempo di segnare e imbrocca un tiro che si sbatte su Storari che non blocca, il nostro piccoletto a questo punto non può far altro che portare l’Ascoli in vantaggio! 1 a 0.

Gli isolani ci mettono un po’ per realizzare che una squadretta con ambizioni piccole piccole possa essere un ostacolo sulla via della serie A. I tifosi, giunti numerosissimi, dalla Sicilia guardano allibiti. Vedo alcuni stropicciarsi gli occhi. Ragazzi non credete a quello che vi propiniamo? Grande calcio. Con volate sulla fascia di Pippo Antonelli Agomeri e punzecchiature continue di co.co.co. Per non parlare di pendolino De Martis che stasera preferiamo non passare all’antidoping.

In difesa i giallorossi addirittura hanno schierato un cavaliere senza macchia come Zorro al quale però hanno tolto una r e il cappello e la maschera. Eh no, così si riconosce! E il cavallo? Vabbè allora se non sapete la storia: informatevi.
Al 42’ il ricordo della doccia fredda nei lontanissimi campi scout riaffiora nella mia mente, e Sosa uccella il Micio con un colpo di testa impeccabile. 1a 1

Secondo tempo.
I marchigiani non ci stanno a fare una figuraccia con Collina in campo. L’ultima partita che l’internazionale arbitrò a casa nostra fu davvero bruttina quindi dobbiamo assolutamente fare una bella figura.

Childebir, con guizzo da condottiero, decide di far scendere in campo bellicapelli Speranza al posto dell’Highlander Cristiano. La new entry al 34’ ripaga la fiducia con una spettacolare punizione alla gimmy fontana che ci porta definitivamente in vantaggio. 2 a 1.

Zaniolo nel frattempo coglie l’occasione per mangiarsi un gol a due centimetri dalla linea bianca, sì avete letto bene, centimetri. L’Ascoli calcio ha dovuto trovare idonea sistemazione all’attaccante siciliano per i prossimi duecentoventisette anni perché lui a Messina non può tornarci. Le sue lacrime all’imbocco del tunnel degli spogliatoi risuonano come l’addio alle splendide terre agrumate. Guarda che anche qui si sta bene eh! Abbiamo le olive e se vuoi impariamo a suonare anche noi lo scacciapensieri (ti serve parecchio ora!).

I messinesi grufolano alla disperata ricerca della rete del pareggio ma nulla arriva prima del triplice fischio di Gigi (ormai è un amico perché chiamarlo per cognome?).
Ricordate l’incipit di questo articolo?
La felicità si costruisce con le piccole soddisfazioni e vincere col Messina è una di queste.

Per tante ragioni.    
 
 
Da queste pagine voglio porgere i miei migliori auguri di splendide soddisfazioni in serie A alle neo promosse   Livorno, Cagliari e Palermo.

30/05/2004





        
  



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