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"Erbacce, la Provincia ha "falciato" anche le imprese agricole"

| MACERATA - La Coldiretto denuncia l'impossibilità delle aziende di svolgere servizi per la manutenzione del territorio.

"Stavolta le imprese agricole hanno fatto la fine delle erbacce: la Provincia le ha 'falciate' via dal bando". E' quanto denuncia Coldiretti Macerata, dopo che l'amministrazione Pigliapoco ha completamente disatteso l'accordo  che dava la possibilità agli agricoltori di effettuare servizi di manutenzione del territorio nelle zone montane.

"Nel gennaio scorso avevamo effettuato un incontro con la Provincia al termine del quale avevamo ottenuto che le aziende potessero partecipare agli appalti per lo sfalcio dell'erba lungo le strade del nostro territorio - ricorda il presidente Luciano Fuselli -. Un accordo innovativo che lo stesso ente aveva propagandato come una concreta
opportunità per contrastare il dannoso fenomeno dello spopolamento delle aree rurali svantaggiate, consentendo anche un'integrazione del reddito aziendale".

Il bando che ne è scaturito va però in direzione totalmente opposta. "Tra i requisiti richiesti c'è, infatti, quello di aver effettuato gli stessi servizi negli ultimi cinque anni - spiega il direttore di Coldiretti Macerata, Luigi Masnari -. Ci spieghi dunque la Provincia in che modo le imprese agricole possono dimostrare di aver eseguito un tipo di mansione che non gli era mai stato permesso di effettuare prima di questo accordo.

E pensare che, proprio per evitare problemi di questo genere, avevamo più volte invitato l'Assessorato all'Agricoltura a prendere come riferimento la Legge sulla Montagna, e non altre normative che avrebbero inserito clausole penalizzanti ed inapplicabili per le aziende agricole". Terminata la prima fase della trattativa privata, ben otto lotti non sono stati aggiudicati, ma anche per la nuova gara verranno richiesti gli stessi requisiti della prima fase.

"Ciò perché i dirigenti provinciali continuano a sostenere che non sia possibile derogare alla normativa generale sui lavori pubblici - sottolinea il presidente Fuselli -, ma ciò non tiene conto né delle possibilità offerte dalla Legge sulla Montagna né da quelle della Legge di Orientamento. A questo punto siamo curiosi di vedere cosa farà la Provincia se non troverà nessuno disposto ad effettuare la manutenzione delle zone montane, nonostante ci siano tante imprese agricole che potrebbero effettuare il servizio.

Questa vicenda dimostra come parlare di multifunzionalità sia facile, ma all'atto di metterla in pratica gli enti non hanno la forza o la volontà di liberarsi dalle pastoie burocratiche. E chi ci rimette sono territorio, imprese e cittadini".

31/05/2004





        
  



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