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Dichiarazioni di voto per le provinciali: lettera di uno scontento

San Benedetto del Tronto | Un lettore esprime il suo punto di vista sulla passata Amministrazione e le prospettive future

di Felice Di Maro

Caro Direttore, il 12 e 13 giugno andremo alle urne per eleggere presidente e consiglio provinciale. La prego di partecipare i lettori di queste mia Lettera Aperta.

Cittadini e cittadine di san Benedetto del Tronto,

premesso che voterò per l'onorevole Gianluigi Scaltritti desidero esprimere le motivazioni per le quali ho deciso di fare questa scelta.

Quante volte abbiamo criticato l'amministrazione provinciale uscente per non aver operato alcun sviluppo degno di questo nome sia a livello economico che sociale. Il 12 e 13 giugno possiamo cambiare e mandarli a casa. Un esempio eloquente è il sistema dei trasporti. Quale mobilità ha assicurato? E, quale sviluppo delle relazioni tra i cittadini dei comuni costieri e quelli interni si sono determinate? Al di là delle fasce di orari riservate agli studenti ed ai lavoratori pendolari non si è andati. Ovviamente per questi ultimi non è possibile esprimere un giudizio negativo soltanto bisognerebbe essere anche volgari. Chiedo scusa.

Ma come cittadino sambenedettese penso che solo per questo tema una svolta debba imporsi. E, diciamola tutta. Chi non ha un'auto non ha alcuna possibilità di partecipare a niente. Certo il tema è presente nelle dichiarazioni di chi si candida nella continuità del presidente uscente. Personalmente non credo una virgola di quello che dice. Quante volte il presidente uscente ha fatto promesse ma il suo impegno è stato solo quello di produrre eventi, e spesso di basso livello culturale. Eventi che sono stati solo per poter convocare una platea per dire sempre le stesse cose. Discorsi sempre uguali senza mai che presentassero  atti che avrebbero potuto far decollare un minimo di sviluppo.

Purtroppo la lente deformante delle ideologie pesa e peserà fino al momento che si andrà alle urne. Ma proviamo a ragionare. La provincia è una istituzione locale. La nostra, quella di Ascoli Piceno, amministra un territorio molto articolato e con tratti specifici di tradizioni e con interessi differenziati ma l'insieme della comunità o delle comunità come si preferisce dire da parte di alcuni notabili dell'Ulivo, ha/hanno o no la/e stessa/e aspettative? Oltre alla viabilità, ecologia, e quant'altro, c'è o no la necessità di avere a disposizione dei canali di comunicazione per esporre quanto meno le proprie aspettative?

Sia chiaro non dico per operare un proprio cambiamento sociale ma quanto meno per tentare di cogliere un minimo, o se si preferisce illudersi di cogliere un qualcosa che possa rassomigliare ad un riscatto sociale. Certo si dice, e da più giorni (ma prima neanche se ne parlava!) che solo assicurando la continuità con l'amministrazione uscente ciò sarà possibile. Ma io chiedo perché fino ad oggi nulla è stato fatto? Come è possibile che se in dieci anni il niente ha prevalso cambiando nulla si possano avere degli atti che assicurino sviluppo sociale legato a quello economico.

Bisogna cambiare. Al di là delle ideologie bisogna avere la determinazione che solo votando per candidati che militano in forze politiche alternative a quelle che hanno amministrato la provincia sarà possibile un cambiamento reale. Quella o quelle che non facevano parte della giunta uscente sono complici e responsabili quanto quelle che hanno amministrato. Pur non facendo parte del consiglio provinciale non hanno quasi mai reagito e si sono omologate a quelle che amministrato. In pratica sono state sul territorio delle agenzie di comunicazione ed hanno manovrato contro ogni qualsivoglia processo di opposizione reale.

Mandiamole tutte a casa. Solo così sarà possibile una svolta reale. Se veramente dovessero vincere loro le elezioni cosa faranno? Ma veramente si crede che creeranno un sistema di trasporto alternativo all'auto? Che ci sarà lavoro per i giovani? Quest'ultima poi. Le politiche attive del lavoro! Il loro cavallo di battaglia! Si, certo. Ma perché non parlano i cassintegrati o quelli che stanno in mobilità ? Ma per  chi si sono attivati? In ogni famiglia c'è una croce grazie alle scelte delle forze che fanno parte dell'Ulivo.

08/05/2004





        
  



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