Mentre si svolgevano le operazioni di scrutinio delle votazioni per il parlamento europeo, la sede di Rifondazione Comunista di Grottammare in via Marconi 41 è stata presa d’assalto da un gruppo di persone.

Alcuni residenti si sono allertati quando, intorno a mezzanotte e tre quarti hanno sentito dei rumori provenienti dalla strada.

“Credevo stessero colpendo un’automobile, poi mi sono affacciato ed ho capito quello che stava accadendo” ha dichiarato una delle prime persone ad accorgersi dell’accaduto. Lo stesso è poi sceso e si è avvicinato all’ingresso della sede del partito, dove ha trovato un uomo di spalle, con il volto coperto da un casco, ancora intento a colpire con una mazza le suppellettili del locale. Il testimone ha quindi deciso di allontanarsi per evitare una possibile aggressione da parte del teppista ed ha assistito alla sua successiva fuga: l’individuo ha raggiunto i suoi tre complici, tutti con il volto coperto da caschi, che lo attendevano all’angolo della strada dentro una macchina con il motore acceso.

I quattro hanno probabilmente agito con la consapevolezza che tutte le attenzioni dei cittadini erano rivolte ai seggi elettorali dove in quel momento stava avvenendo lo spoglio delle schede.

Secondo una prima sommaria stima, i danni ammontano a circa 2000 euro: è stata distrutta la porta a vetri di ingresso, alcuni tavoli e sedie, sono stati strappati i manifesti, ed è stata rovesciata ogni cosa. Sulla strada è stata danneggiata una macchina, uno scooter e l’antistante cassonetto dell’immondizia.

 “Si tratta di un episodio che ha veramente dell’incredibile” ha dichiarato il candidato del centro-sinistra alla carica di presidente della Provincia Massimo Rossi “Non ricordo nulla del genere nemmeno negli anni bui del ’70, quando ho cominciato la mia carriera politica. Qui ci troviamo di fronte ad un vero e proprio episodio squadristico: quattro persone con il volto coperto da caschi, che danneggiano sede, motorini e macchine. Spero vivamente che si tratti solo di quattro ragazzini esaltati, altrimenti sarebbe davvero preoccupante. Purtroppo le particolari modalità utilizzate che lasciano intuire una preventivazione, la scelta di questa città e di questa sede a cui sono iscritto, ha il sapore di una vera e propria intimidazione”.

L’episodio quindi non colpisce tanto per l’entità dei danni causati, quanto per l’aggressività del gesto e per la scelta di colpire un obiettivo ben preciso e rappresentativo.

I carabinieri hanno immediatamente avviato le indagini anche sulla base di diverse testimonianze raccolte sul luogo e nell’arco di un paio d’ore hanno già fermato uno dei presunti responsabili che è stato portato in caserma per accertamenti.