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Continua l’impegno di Coldiretti e consorzio di bonifica

| ANCONA - Dopo la siccità del 2003, per combattere il fenomeno, c'è bisogno di maggiore irrigazione.

“Bisogna estendere la rete di irrigazione se vogliamo evitare che la nostra agricoltura finisca ‘ostaggio’ delle calamità”. Dopo la terribile siccità del 2003, Coldiretti Ancona continua il proprio impegno al fianco del Consorzio di Bonifica per risolvere il problema dell’acqua nelle campagne dell’Anconetano. “La scorsa estate la mancanza di pioggia ha causato gravissimi problemi alle aziende di questa provincia – ricorda Maurizio Monnati, presidente di Coldiretti Ancona -, ma dobbiamo smettere di pensare alla calamità come a un fatto inevitabile.

Chi vuol fare davvero impresa, non può prescindere da un adeguato sistema irriguo, che dia anche la possibilità ai consumatori di avere frutta e verdura della propria zona, meglio se non a prezzi da capogiro”. Il tema è stato al centro di un incontro voltosi ad Osimo, alla presenza del presidente, Giuliana Giacinti, e del direttore, Elio Perfetti, del Consorzio di Bonifica del Musone, Potenza, Chienti, Asola e Alto Nera, oltre che del direttore di Coldiretti Ancona, Stefano Orsi, del sindaco Dino Latini e di un pubblico di imprenditori agricoli.

E’ stata la stessa Giacinti ad annunciare lo stanziamento di circa 40 milioni di euro da parte del Ministero per estendere ad altri 2.000 ettari la rete di distribuzione dell’acqua per l’irrigazione della Diga di Castreccioni. “Tutto ciò, sommato ai 1.700 ettari serviti e ai 1.500 già finanziati con 19 milioni di euro, potrebbe costituire una chance per l’intera Valmusone – ha sottolineato il presidente del Consorzio -, aiutando le imprese a riconvertire le produzioni e creare sviluppo economico”.

Ma aiuterebbe anche a raggiungere l’obiettivo di una più equa ripartizione dei costi. “L’acqua è uno strumento di lavoro vitale per le imprese agricole – ha concluso il direttore di Coldiretti Ancona, Stefano Orsi -, ma è anche una risorsa preziosa che non va sprecata. Pensiamo dunque attentamente alle modalità di utilizzo e alle tecniche agronomiche, onde sfruttare al meglio le occasioni che si presenteranno alle nostre aziende. Il tutto aspettando la nuova legge regionale in materia di bonifica che regolamenterà l’uso dell’acqua”.

02/06/2004





        
  



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