Il ritratto di Che Guevara nell’ufficio del nuovo presidente della Provincia di Ascoli Piceno Massimo Rossi continua a generare polemiche da parte dell’opposizione. Se nei giorni scorsi erano volate pubbliche lettere tra il candidato sconfitto del centrodestra onorevole Gianluigi Scaltritti e lo stesso presidente Rossi, con intervento a supporto di quest’ultimo da parte dell’assessore regionale al bilancio Luciano Agostini (DS), stavolta interviene il vicesindaco di San Benedetto Pasqualino Piunti, rieletto consigliere provinciale nelle file di AN.

 

Con un esposto Piunti si rivolge direttamente al prefetto, dott. Giuseppe Destro, “per sapere se è conforme alle norme della Repubblica la decisione del nuovo Presidente dell’Amministrazione provinciale, sig. Massimo Rossi, di esporre nell’ufficio del Presidente, accanto ai simboli della Repubblica Italiana, la foto del noto guerrigliero Ernesto Che Guevara”.

 

Piunti spiega, in un comunicato stampa intitolato “Rossi, altro che Guevara: tira fuori giunta e programma!”, di aver chiesto il pronunciamento del Prefetto per risolvere salomonicamente la diatriba, evitando di dare eccessiva visibilità al presidente stesso: “per questo, si legge nel comunicato, penso sia giusto chiedere un pronunciamento definitivo sull’argomento alla massima autorità di Governo del nostro territorio”.

 

Rivolto ad Agostini, Piunti scrive: “fossi in lui, mi sentirei più terrorizzato che lusingato dalla possibile applicazione dei metodi del “Che” al governo provinciale”.

 

Fa quindi appello ai suoi colleghi di opposizione per una opposizione sui contenuti, accusando Rossi di avere già difficoltà a formare la sua giunta: “in attesa di un responso, faccio appello ai colleghi dell’opposizione per valutare il Presidente sugli atti d’amministrazione, sulla sua capacità di dare corpo alle promesse elettorali. A giudicare da quante difficoltà incontri, a  quasi venti giorni dall’insediamento, nel mettere insieme la Giunta, mi pare che le premesse non siano, per lui, incoraggianti. Vediamo che cosa il Presidente saprà fare e su ciascun punto del programma saremo pronti a giudicarlo, senza sconti: altro che Guevara”.