Quadrilatero e infrastrutture marchigiane
| ANCONA - DAmbrosio: collaborazione e concertazione, altrimenti diventera piu difficile realizzare le opere.
Il polverone elettorale alzato sulle complesse e delicate questioni connesse alla realizzazione delle infrastrutture marchigiane (sia di quelle comprese nel progetto del cosiddetto Quadrilatero sia delle altre inserite nellIntesa istituzionale di programma), rischia di oscurare il serio lavoro sin qui compiuto e di compromettere i rapporti di collaborazione tra le istituzioni, condizione indispensabile per realizzare opere che interessano tutto il territorio marchigiano.
Non è possibile attuare progetti che costano migliaia di milioni di euro e incidono sullambiente e sul paesaggio senza una fattiva collaborazione tra tutti gli Enti che hanno competenze sul governo del territorio. E necessaria, quindi, una stretta unità di intenti tra Ministero delle Infrastrutture, Regione ed Enti locali, che hanno fondamentali competenze nel governo del territorio.
Il Quadrilatero della viabilità Umbria-Marche è stato individuato dal governo regionale delle Marche nei documenti relativi alla ricostruzione dopo il terremoto per consentire il rilancio delle aree interne colpite dal sisma del 1997 e delleconomia regionale. Su questa linea è stata progettata dalla Regione la Pedemontana Fabriano-Muccia, finanziata dallIntesa del precedente Governo e sono stati portati avanti Accordi di Programma e poi lIntesa Generale Quadro con questo Governo, riaffermando la priorità del sistema SS 76 -Pedementatana -SS 77 nellambito delle opere strategiche.
La Regione Marche ha finora messo a disposizione 93 milioni di euro per la pedemontana e 15,8 milioni di euro per la SS 77; per questultima, tra laltro, sostituendosi allo Stato, in quanto la strada resterà statale.
La Regione Marche ha rispettato tutte le scadenze (in particolare quelle relative alla prima delibera CIPE di marzo scorso, che erano una vera sfida a tempo) consentendo al Comitato interministeriale per la programmazione economica di pronunciarsi su tutti i progetti regionali e nazionali nei tempi previsti.
Quanto alla Società Quadrilatero, va precisato che la sua costituzione è avvenuta ignorando le Regioni Marche e Umbria che stavano negoziando con il Ministro delle infrastrutture il loro coinvolgimento.
Non siamo noi a non aver voluto, altri non ci hanno voluto.
E comunque, in attesa di capire quali potranno essere le modalità più opportune per svolgere il nostro ruolo istituzionale - assicurando trasparenza ed efficacia nel momento in cui si richiederanno al territorio cofinanziamenti cospicui - ribadisco che la Regione, lungi dal rallentare, ha svolto unopera indispensabile di accelerazione delle procedure, oltre ad allocare più di 200 miliardi per le opere, già da prima che nascesse la Quadrilatero Spa.
Si può anche capire lenfasi elettoralistica, anche se eccessiva, per i risultati raggiunti; non si possono giustificare però le distorsioni dalla verità e le strumentalizzazioni contro listituzione Regione.
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08/06/2004
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