La voce soprattutto ha destato stupore: per nulla scalfita dagli anni, che sono 75. Una voce capace di evocare tutto il suo mondo: B. B. King, seduto al centro del palco delle Muse di Ancona e circondato da nove musicisti, ha tenuto la scena per poco meno di due ore durante il concerto di ieri sera (sabato 10 luglio). Una rara apparizione per le Marche (nel 1988 all’Arena Sferisterio di Macerata) e a suo dire sarà l’ultima volta in Europa, per raggiunti limiti di età. Egli stesso ha chiamato questa tournée “The Best Last Tour”.

 

Blues Boy King (all’anagrafe Riley Ben King) è comparso sul palco dopo un paio di pezzi ben sostenuti dal resto della band: James Golden (tromba, direttore musicale), Stanley Abernathy (tromba), Melvin Jackson (sassofono), Walter King (sassofono), Charlie Tennis (chitarra), Reggie Richards (basso), Leon Warren (chitarra), James Toney (tastiere), e Calep Emphrey (batteria). Lucille, la fedele Gibson di King, è rimasta ben illuminata al centro del palco in attesa dell’arrivo del suo legittimo sposo, come un ostensorio.

 

Chiamato a partecipare dal sempre agile e vivace Blues Boy, il pubblico ha iniziato a prendere quota, per pezzi come Everyday I have the blues, Early in the morning, The thrill is gone. Classici,  per una serata classica ma certamente indimenticabile, acustica del teatro a parte (le uniche dolentissime note). Alla fine (nessun bis), B. B. King ha attraversato i molti metri di palco che lo separavano dalla platea, per andare a distribuire plettri al popolo (dei suoi fan adoranti ed entusiasti, le braccia tese verso di lui).

 

Difficile inserire questo concerto dell’incontro ravvicinato con la storia del blues, in una stagione musicale. Ma per la cronaca trattavasi di primo appuntamento dell’estate alle Muse. Martedì 13 luglio in scena un altro mostro sacro della chitarra, Pat Metheny, per un’altra serata che gli appassionati segneranno nel libro della loro memoria.

 

Info: 071.52525.