Peccio invita Guido Castelli a dare le dimissioni
Cupra Marittima | Il presidente del circolo A.N. di Cupra Marittima parte dalla sconfitta alla Provincia ed arriva ai fatti di Cupra degli ultimi giorni per trarre le sue conclusioni.
di Alfonso Peccio
Le ragioni che spingono gli uomini ad occuparsi di politica sono certamente tante, ve ne sono di oggettive e di soggettive, esse dovrebbero rispondere, per definizione, ad una personale propensione di alcuni volenterosi che, nel nome di una dichiarata capacità ad occuparsi degli interessi della collettività. a questa si rivolgono chiedendo consenso elettorale.
Poi come avviene in tutte le democrazie, alcuni di questi effettivamente vengono chiamati a svolgere quei ruoli per i quali si erano proposti, con la precisa e legittima attesa di chi li ha eletti di vedere la realizzazione concreta di quello che era stato prima detto,
Capita però a volte, forse troppo spesso, che in realtà le ragioni di alcuni prendano il sopravvento su quelle dei tanti, determinando quindi una situazione di malessere latente, strisciante, che vorrebbe manifestarsi ma non ne trova le condizioni, perchè poi l'abilità dell'eletto è sempre quella di minimizzare o accollare la responsabilità del mancato rispetto degli impegni ad altri fattori o ad altre persone.
Ma non sempre le bugie hanno le gambe lunghe, a volte il malessere, il malcontento, la convinzione di aver sbagliato a dare fiducia ad una persona assumono aspetti dirompenti, eclatanti, impossibili da non vedere, e a nulla vale il far finta di niente.
Prendiamo ad esempio il risultato elettorale di Alleanza Nazionale in Provincia di Ascoli Piceno alle ultime consultazioni Europee ed Amministrative, balza all'occhio di tutti che ci troviamo in una condizione catastrofica, abbiamo perso, unica provincia in Italia, più o meno il 20% dei consensi, è un caso?
Se dovessimo seguire l'esempio del Presidente Provinciale di A.N. dovremmo pensare che è stata solo sfortuna, in un contesto più ampio di arretramento del consenso al centro-destra, noi abbiamo avuto modeste variazioni in meno.
Tanto dovrebbe essere, visto e considerato che nessuna analisi del risultato elettorale è stata fatta, visto che la imperturbabile gestione "familiare" del partito continua come se addirittura nulla fosse accaduto.
Ma in realtà non è questo il punto, o meglio il risultato elettorale è un forte segnale che gli iscritti ed i simpatizzanti di A.N. hanno voluto mandare ai vertici del partito affinchè pongano rimedio ad un'altra grave situazione di disagio, l'impossibilità di svolgere la Politica, quella vera, di cui parlavamo all'inizio, quella per la quale l'interesse della collettività viene prima di quello dei singoli.
Il Presidente Provinciale di A.N. è responsabile di tutto questo, la sua gestione verticistica ha determinato, io credo, questo stato di disagio e questa risposta elettorale.
Tanto è che anche un Vice Presidente Provinciale ha ritenuto doveroso dimettersi, non mi è dato sapere le ragioni, ma penso siano riconducibili ad una mancata condivisione del modo con il quale il partito viene gestito.
Per quanto mi riguarda, nella mia realtà di presidente del circolo A.N. di Cupra Marittima, credo sia giusto portare un contributo che può essere utile a fare chiarezza, poichè nelle recenti consultazioni amministrative locali, per espressa affermazione del Sindaco in carica, l'assessorato che doveva essere assegnato ad A.N. è stato assegnato ad un consigliere eletto " simpatizzante di A.N. " e non all'altro consigliere eletto ISCRITTO ad A.N., per designazione avvenuta da parte del presidente provinciale Guido Castelli.
Questo episodio che forse unico nel suo genere, vede tante altre realtà nelle quali mi sembra ci sia da parte di Castelli il desiderio di accattivarsi le simpatie degli alleati F.I. ed UDC, più che il consenso degli elettori di A.N., la dice lunga sul modo con il quale il partito, a livello provinciale, viene gestito, quindi non possiamo meravigliarci del risultato elettorale.
Dobbiamo invece meravigliarci del fatto che il presidente Castelli non senta il desiderio di confrontarsi con la base, che non senta il bisogno di sottoporre a verifica il proprio operato.
In un paese " normale " credo sarebbe stato naturale ricevere l'annuncio delle DIMISSIONI del presidente provinciale, dopo cotanta disfatta, ma evidentemente tanto " normali " non siamo.
O meglio vorremmo esserlo ma non possiamo, perchè magari il presidente Castelli pensa che il prossimo anno si voterà per la Regione, e quindi nell'ottica di una sua ricandidatura a consigliere Regionale, l'anticipata uscita dal ruolo di presidente provinciale di A.N. potrebbe pregiudicare la sua capacità di essere visibile presso l'elettorato di A.N., o ancora potrebbe pensare che il non poter gestire la politica provinciale non gli permetterebbe di avere quei ritorni dagli altri partners F.I. e UDC come magari sarebbe logico attendersi, o altro ancora, tante sono le cose che un abile politico come lui potrebbe pensare.
Credo che però ad una cosa non stia pensando, e cioè alla possibilità che siano gli elettori di A.N., iscritti o meno, a determinarne la scomparsa politica dalla scena, prima provinciale e poi regionale.
Sappiamo tutti che la politica è l'arte del possibile, ma a volte sfugge ai politici la capacità di capire ciò che è possibile fare rispetto a ciò che non lo è, ed è a questo punto che i nodi vengono al pettine, che si è costretti a fare i conti con la realtà, che le " promesse elettorali " vengono poste al vaglio e verificate, presidente Castelli, per il bene che certamente vuole ad Alleanza Nazionale, si DIMETTA, lasci spazio a chi vuole ridare visibilità e progettualità al nostro partito.
Poi come avviene in tutte le democrazie, alcuni di questi effettivamente vengono chiamati a svolgere quei ruoli per i quali si erano proposti, con la precisa e legittima attesa di chi li ha eletti di vedere la realizzazione concreta di quello che era stato prima detto,
Capita però a volte, forse troppo spesso, che in realtà le ragioni di alcuni prendano il sopravvento su quelle dei tanti, determinando quindi una situazione di malessere latente, strisciante, che vorrebbe manifestarsi ma non ne trova le condizioni, perchè poi l'abilità dell'eletto è sempre quella di minimizzare o accollare la responsabilità del mancato rispetto degli impegni ad altri fattori o ad altre persone.
Ma non sempre le bugie hanno le gambe lunghe, a volte il malessere, il malcontento, la convinzione di aver sbagliato a dare fiducia ad una persona assumono aspetti dirompenti, eclatanti, impossibili da non vedere, e a nulla vale il far finta di niente.
Prendiamo ad esempio il risultato elettorale di Alleanza Nazionale in Provincia di Ascoli Piceno alle ultime consultazioni Europee ed Amministrative, balza all'occhio di tutti che ci troviamo in una condizione catastrofica, abbiamo perso, unica provincia in Italia, più o meno il 20% dei consensi, è un caso?
Se dovessimo seguire l'esempio del Presidente Provinciale di A.N. dovremmo pensare che è stata solo sfortuna, in un contesto più ampio di arretramento del consenso al centro-destra, noi abbiamo avuto modeste variazioni in meno.
Tanto dovrebbe essere, visto e considerato che nessuna analisi del risultato elettorale è stata fatta, visto che la imperturbabile gestione "familiare" del partito continua come se addirittura nulla fosse accaduto.
Ma in realtà non è questo il punto, o meglio il risultato elettorale è un forte segnale che gli iscritti ed i simpatizzanti di A.N. hanno voluto mandare ai vertici del partito affinchè pongano rimedio ad un'altra grave situazione di disagio, l'impossibilità di svolgere la Politica, quella vera, di cui parlavamo all'inizio, quella per la quale l'interesse della collettività viene prima di quello dei singoli.
Il Presidente Provinciale di A.N. è responsabile di tutto questo, la sua gestione verticistica ha determinato, io credo, questo stato di disagio e questa risposta elettorale.
Tanto è che anche un Vice Presidente Provinciale ha ritenuto doveroso dimettersi, non mi è dato sapere le ragioni, ma penso siano riconducibili ad una mancata condivisione del modo con il quale il partito viene gestito.
Per quanto mi riguarda, nella mia realtà di presidente del circolo A.N. di Cupra Marittima, credo sia giusto portare un contributo che può essere utile a fare chiarezza, poichè nelle recenti consultazioni amministrative locali, per espressa affermazione del Sindaco in carica, l'assessorato che doveva essere assegnato ad A.N. è stato assegnato ad un consigliere eletto " simpatizzante di A.N. " e non all'altro consigliere eletto ISCRITTO ad A.N., per designazione avvenuta da parte del presidente provinciale Guido Castelli.
Questo episodio che forse unico nel suo genere, vede tante altre realtà nelle quali mi sembra ci sia da parte di Castelli il desiderio di accattivarsi le simpatie degli alleati F.I. ed UDC, più che il consenso degli elettori di A.N., la dice lunga sul modo con il quale il partito, a livello provinciale, viene gestito, quindi non possiamo meravigliarci del risultato elettorale.
Dobbiamo invece meravigliarci del fatto che il presidente Castelli non senta il desiderio di confrontarsi con la base, che non senta il bisogno di sottoporre a verifica il proprio operato.
In un paese " normale " credo sarebbe stato naturale ricevere l'annuncio delle DIMISSIONI del presidente provinciale, dopo cotanta disfatta, ma evidentemente tanto " normali " non siamo.
O meglio vorremmo esserlo ma non possiamo, perchè magari il presidente Castelli pensa che il prossimo anno si voterà per la Regione, e quindi nell'ottica di una sua ricandidatura a consigliere Regionale, l'anticipata uscita dal ruolo di presidente provinciale di A.N. potrebbe pregiudicare la sua capacità di essere visibile presso l'elettorato di A.N., o ancora potrebbe pensare che il non poter gestire la politica provinciale non gli permetterebbe di avere quei ritorni dagli altri partners F.I. e UDC come magari sarebbe logico attendersi, o altro ancora, tante sono le cose che un abile politico come lui potrebbe pensare.
Credo che però ad una cosa non stia pensando, e cioè alla possibilità che siano gli elettori di A.N., iscritti o meno, a determinarne la scomparsa politica dalla scena, prima provinciale e poi regionale.
Sappiamo tutti che la politica è l'arte del possibile, ma a volte sfugge ai politici la capacità di capire ciò che è possibile fare rispetto a ciò che non lo è, ed è a questo punto che i nodi vengono al pettine, che si è costretti a fare i conti con la realtà, che le " promesse elettorali " vengono poste al vaglio e verificate, presidente Castelli, per il bene che certamente vuole ad Alleanza Nazionale, si DIMETTA, lasci spazio a chi vuole ridare visibilità e progettualità al nostro partito.
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18/07/2004
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