Dal 2 Agosto al 5 Settembre il fermo pesca per lAdriatico
San Benedetto del Tronto | Fiori ( Confcommercio ): Un provvedimento vergognoso che costringe i nostri ristoratori e commercianti a marciare su Roma
Nonostante le preventive e vibrate proteste della Confcommercio, il Ministero delle Politiche Agricole ha deliberato, in data 1° Luglio, il Fermo Pesca 2004 che per il Mare Adriatico (dal compartimento di Trieste a quello di Manfredonia e quindi per la provincia di Ascoli Piceno) va dal 2 Agosto al 5 settembre, per un totale di 35 giorni e, per il compartimento di Molfetta a quello di Crotone, dal 6 settembre al 10 Ottobre, lasciandolo facoltativo per singole imprese per i compartimenti del Tirreno.
E inaudito esclama il direttore provinciale Confcommercio Giorgio Fiori come si insista a togliere il pesce fresco dalle tavole delle regioni adriatiche nel cuore dellestate e mentre fino allanno scorso il provvedimento veniva adottato a scacchiera, riguardando più regioni, ma in periodi diversi, da questanno la pesca sarà di fatto bloccata, sulla quasi totalità della fascia Adriatica, con conseguenze drammatiche sia per i ristoratori ed i commercianti in pesce, sia per i consumatori.
Il rischio più evidente sottolinea Fiori è quello di ritrovarci sulle nostre tavole, solo pesce congelato o dimportazione, con danni enormi sia sul piano dellimmagine che della qualità. Se appunto i locali della riviera Picena, fino allanno scorso riuscivano, nel periodo del fermo ad approvvigionarsi delle marinerie limitrofe, dove il fermo non era attivo, questanno tutto ciò sarà impossibile e con tanti saluti agli sforzi di qualificare il settore e di promuovere limmagine turistica legata alla qualità dellenogastronomia che è ormai il cavallo di battaglia della nostra regione Marche .
Il tutto ricorda Fiori per accontentare i pescatori che grazie al fermo pesca, si vedono garantita la diaria giornaliera come rimborso per essere rimasti a terra; in pratica le ferie pagate. Mi chiedo inoltre sostiene Fiori come il Governo possa aver pensato ad un provvedimento così drammatico e soprattutto inutile: è ormai scientificamente provato che il fermo, non serva a nulla e come invece sarebbe molto più utile dividere il mare per fasce, da quelle costiere e via via a quelle più lontane, inibendo appunto la pesca in quelle zone dove bisogna tutelare la riproduzione di alcune specie e contendendola invece nelle altre. Così si rispetterebbe il ciclo biologico e si garantirebbe sempre pesce fresco ai ristoranti della nostra Riviera, presso i quali secondo gli stessi dati ISTAT ne viene consumato conservato il 75 per cento".
E chiaro conclude Fiori che se pur il provvedimento è stato già adottato, non ce ne staremo con le mani in mano ed organizzeremo a breve una forte protesta, anche con una marcia su Roma dei ristoratori e dei commercianti, per far modificare il provvedimento prima del suo inizio, ovvero per adeguatamente compensare il danno inevitabile subito dalle stesse imprese. E evidente infatti che se il Ministero deve necessariamente accontentare per motivi diversi dalla tutela biologica le imprese di pesca, insistendo su un fermo che a questo punto più che biologico può essere definito politico, anche le imprese del commercio e della ristorazione costrette ad un fermo eccessivo o a ridurre lattività, dovranno ricevere un adeguato sostegno economico, ovvero un sostegno sociale con il ristorno delle spese affrontate dalle stesse imprese per mantenere loccupazione".
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02/07/2004
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