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Costante afflusso di visitatori all’Art On di Castel di Lama

Castel di Lama | Esposizione dal 22 maggio al 31 luglio. “Marche Arte 2004” desta interesse per la presenza di Maestri affermati e di artisti emergenti.

Sono  numerosi i visitatori, provenienti da ogni parte delle Marche e non solo, dell’ampia rassegna di pittura, scultura, fotografia,incisione denominata “ Marche Arte 2004 “, che Vittorio e Marisa  Marconi hanno allestito, con la consulenza artistica di Armando Ginesi e Carlo Melloni, nei vasti e funzionali  spazi  del Centro “ Art  On “ di Castel di Lama. 

Non desta meraviglia la constatazione che i visitatori attratti dai nomi di richiamo di artisti come Trubbiani, A.Pomodoro, Valentini, Mussio, Ciarrocchi, Trotti, Cucchi , per limitarci a poche citazioni, finiscano poi per interessarsi,non senza piacevole sorpresa,  di  artisti meno noti di quelli citati, ma anch’essi dotati o di indubbia personalità  o di molte persuasive frecce al loro arco.

I nomi più  “ gettonati “, se è lecita l’espressione, sono quelli  della  tolentinate (operante a Milano)  Maria Micozzi  (che gli ascolani  ricordano con simpatia perché due anni addietro  dipinse per il Palio della Quintana un’amazzone a cavallo), la quale da tempo  esplora il corpo femminile non solo fisiologicamente, ma anche filologicamente nel senso che lo ritaglia da plurimi contesti storici e sociali. Natalia Ribes Hankins, di origine iberica vive a Pesaro, sul filo di una memorialistica familiare fa emergere figure con intensa e struggente emotività. Anna Uncini, fabrianese,  disegna e sogna una strada della pace, bianca come una sindone senza stimmate. M.A. Scarpari, anconetano, dipinge figure assorte in una sospensione onirica, tra mito e archeologia.  Da Jesi, Lorenza De Dea, ha inviato un dipinto con una grottesca donna di vita, che ci rimanda alla Berlino degli anni  ’10 di  Kirchner. Il  sambenedettese

Mario Verolini predilige, invece, le atmosfere attenuate disegnando una veduta del M.Vettore, che emerge dalle brume dorate di un mattino assolato. Maurizio Governatori, fermano, noto per le sue esperienze di  muralista in Italia e nel centroamerica, qui si esprime con un linguaggio al limite dell’informale, con un intreccio di elementi pittorici  lussureggianti. Paolo Gubinelli, di Matelica, con le sue carte incise e colorate, cattura misteriosi barbagli di luce. Gisella Rossi, di Montegiorgio, dispone liberamente, l’una accanto all’altra strisce di tessuto sfrangiate e colorate, con un ritmo cromatico sincopato, non ignara della lezione di Dorazio.

Un bel gruppo di scultori è quello composto  da:  Paolo Annibali  (S.Benedetto), un figuratore  che si muove in un microcosmo di “ dramatis personae “ ;  Massimo Melloni  (romano di Tolentino) lavora di preferenza la terracotta e in questa mostra ce ne dà un saggio con una figura seduta  le cui anatomie sembrano esplorate ai raggi X ; Salvatore Fornarola  (abruzzese di Fermo), anch’egli  in familiarità con la terracotta, costruisce organismi  geometrici modulari verticali all’insegna di una leggerezza  che è il segreto della sua manualità; anche l’ascolano Giuliano Giuliani gioca sulla seduzione delle trasparenze virtuali, ma nel suo caso la materia da piegare ai suoi voleri  è l’assai meno  duttile travertino;  l’anconetano Alessandro Petromilli  forgia le sue sculture bronzee policrome accostando ad un nucleo plastico centrale forme e oggetti che creano un effetto gradevole di spaesamento ; Paolo Soro, di origine  sarda vive nel pesarese,  si lascia sedurre dalla poetica dadaista dell ‘  “ objet trouvé “.

Tra i più giovani, due figli d’arte: Luca Sguanci  (figlio di Loreno) e Massimiliano Trubbiani  (figlio di Valeriano), entrambi pittori, il primo si distacca dall’astrattismo geometrico del padre per apparecchiare una figurazione con una connotazione metaforica , il secondo invece segue le orme paterne, specialmente nella scelta dei temi che, nel suo caso poggiano su una iconologia  zoologica variamente articolata. Tra gli incisori vanno ricordati  Sandro Pazzi, rigoroso, Luciana Nespeca, gustosa, Riccardo Piccardoni, scenografico. Tra coloro che direttamente o indirettamente comunicano con la tecnica fotografica:  Ettore Tavoletti, Marcello Lucadei, Eleda Pettinelli, Lucia Giacani.  In fine, tra coloro che abbinano le tecniche tradizionali alla metodica digitale, Paolo Consorti  e Marisa Korzeniechi.

03/07/2004





        
  



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