L´ordinanza del sindaco è rivolta ai commercianti di generi alimentari di via Mare: chiusura obbligatoria dalle 21 alle 6 "per ragioni di ordine pubblico". Ma non è chi non veda che il principale bersaglio, di fatto, è Franco Capecci, commerciante noto ad una vasta clientela di giovani e turisti, che potevano contare notte e giorno, fino a un paio di settimane fa, su "birra e panino" (anche disgiunti) da comprare da Franco appunto.

Ora i coniugi Capecci (titolare del negozio è Ada Maurizi, moglie del nostro) valutano se adire le vie legali. Incaricato di valutare l´opportunità di un ricorso al TAR di Ancona è l´avvocato Alessandro Angelozzi di Ascoli, che ha già richiesto al Comune di San Benedetto i documenti acclusi al provvedimento (in base alla legge 241/90 sulla trasparenza), in particolare i rapporti dei Vigili e della Polizia che proverebbero la rilevanza per l´ordine pubblico dell´apertura del negozio di Franco (per i rifiuti sparsi sui marciapiedi durante e al termine delle serate e per altri episodi dovuti a chi alza un po´ il gomito).

Alcuni sostengono che oggetto reale del contendere sarebbe quella "quota novanta" che non si riferisce alla parità lira/sterlina, ma al prezzo della birra venduta da Franco, di molto inferiore a quello praticato normalmente dai pub circostanti e/o dirimpettai. Quanto al diretto interessato, il suo commento è più stanco che interessato alla vicenda: "siamo aperti dal 1969: 35 anni. Siamo sempre stati aperti anche di sera. Ma soltanto quest´anno abbiamo subito un´ordinanza di chiusura da parte del sindaco. La stagione estiva 2004 ormai è finita. Avevamo chiesto un appuntamento con il sindaco, ma ci hanno proposto il 27 agosto. Abbiamo rifiutato. L´avvocato Angelozzi valuterà se ci sia convenienza a presentare un ricorso contro un´ordinanza del sindaco."