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Le radici e le ali: dove informale e figurativo si incontrano

Ascoli Piceno | Le opere di Paola Falciani saranno in mostra e in vendita presso la Libreria Rinascita dal 4 al 26 settembre.

di Lorella Rotondi

Così titolava il suo intervento critico la giornalista Barbara Morelli su Paola Falciani, pittrice fiorentina, vincitrice del Fiorino d’oro e premiata a Palazzo Vecchio proprio quest’anno. Le sue opere saranno in mostra e in vendita presso la Libreria Rinascita di Ascoli Piceno dal 4 al 26 settembre. Un’ occasione unica per chi non frequenta abitualmente l’atellier della Falciani nella dependance di Villa Corsini  ( la stessa che ha offerto la location al film “Ritratto di Signora”) sulle colline fiorentine. L’esercizio della rappresentazione quotidiana della natura ha conquistato quest’artista da lungo tempo sino ad elaborare un linguaggio personale e unico in cui avviene la magica sintesi che la Morelli ci anticipava nel titolo.
 
L’incontro avviene sulla via della percezione profonda della terra: terra come radici, come colore nella fase formale, come materia che passa fra le dita e che “si lavora” nella fase informale. Una terra che è sempre strumento di comprensione, nell’opera della Falciani, per ricordare un cammino nudo e vero per ognuno di noi, qualsiasi siano le vette riservateci , per indicare il quotidiano lavoro umano del modellare il nido, di fare casa in questa terra di cui siamo fatti.
 
C’è una profonda armonia nelle tele della Falciani; la balla è utilizzata come strumento equilibrante, come tela di ragno capace di trattenere sabbie e colori, cartoni e ori. Niente a che fare, dunque, con Alberto Burri che la utilizzava come elemento di rottura con la tradizione. Forse di Morandi c’è un certo intimismo, forse il senso del tempo affidato alle polveri, certamente diventa difficile e, probabilmente, solo letterario ogni accostamento per quanto ponderato e fine possa essere.
 
Elvio Natali, recentemente scomparso, la recensì su “Eco, d’arte moderna” nel ’97 considerando particolarmente interessante l’abilità di armonizzare artisticamente le strutture polimateriche, la “compiutezza dinamica del prodotto estetico”. Il mondo emozionale della Falciani viene espresso, secondo Natali,” in una sorta di neonaturalismo che si pone tra l’informale geometrico e il figurativo, tra l’idea della cosa e la sua parvenza; sospeso cioè tra l’astratto e il concreto.
 
Diciamo : tra la suggestiva allusione al naturale nella sua concretezza e la formulazione del concetto.” Come ogni artista che pone il suo sguardo fra sé e il mondo , Paola Falciani essenzialmente vuole suggerirci, proporci , la sua idea di bello . Non c’è rabbia e non c’è polemica col mondo, col consumismo, con l’errore che violenta la natura ogni giorno; c’è la tenacia di dire ancora, quotidianamente, nonostante tutto e con tutti i mezzi a sua disposizione di questa natura toscana ( così prossima a quella umbro- marchigiana) quieta e antica  “quant’è bella!”.
 
 
Paola Falciani è nata a Firenze nel 1950 e risiede a Impruneta (Firenze). E’ attiva da quasi un ventennio, con presenze in numerose rassegne e importanti premi nazionali.

27/08/2004





        
  



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