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Turismo a Grottammare: realtà o fantascienza

Grottammare | Lettera aperta del titolare dello chalet Mojito Natalino Mori

di Natalino Mori*

“Io ne ho viste di cose che voi umani non potreste immaginarvi,..” così tuonava il protagonista in una scena di un vecchio film di fantascienza.
 
Ebbene purtroppo la stessa considerazione potremmo farla noi, per commentare però cose reali a cui abbiamo assistito in questa estate ormai agli sgoccioli, che ricorderemo a lungo per l’angoscia e il disagio di una stagione povera e spenta.
 
Abbiamo visto albergatori puntare su una formula turistica da atollo corallino, la pensione completa, per razzolare gli ultimi centesimi dalle tasche delle famiglie e non lasciargliene neanche per un gelato per i bambini.
 
Abbiamo visto gli albergatori chiedere al Sindaco di caratterizzare il turismo di Grottammare in “familiare”, unicamente limitando inderogabilmente all’una di notte il termine per  musica, juke box, spettacoli in genere anche se muti, e rifiutare il suo invito a discutere regole e limiti con i rappresentanti dei pubblici esercizi e degli chalet.
 
Abbiamo visto albergatori convertiti alla sostenibilità ambientale delle manifestazioni, immemori delle proprie convinzioni in materia di ecocompatibilità delle strutture edilizie nel territorio cittadino.
 
Abbiamo visto albergatori, concentrati a far la guerra ai bagnini per le feste di notte, mentre i turisti uscivano affamati e disgustati dai “refettori” dei loro hotel, oppure boccheggianti  per la mancanza della pubblicizzata aria condizionata nelle camere.
 
Abbiamo visto turisti in piena notte ricorrere agli chalet aperti per scaldare il latte per il bambino, in assenza del portiere dell’hotel.
 
Abbiamo visto la confusione dei rappresentanti dei concessionari di spiaggia capaci, in preda a violente crisi di identità professionale, di sottoscrivere esposti e petizioni contro i propri rappresentati.
 
Abbiamo visto turisti pagare (con scontrino) per ombrelloni e lettini sulle spiagge libere.
 
Abbiamo visto il lungomare sud della Perla dell’Adriatico in tutta la sua elegante nudità, deserto per 6 giorni alla settimana già alle 11.00 di sera, anche a ferragosto.
 
Abbiamo visto spendere qualche euro in più solo ai clienti locali, e alla più numerosa categoria di turisti della Riviera, cioè quelli dei paesi vicini, gli unici a “dare il giro” al proprio stipendio andando per negozi, ristoranti, gelaterie, locali notturni e quant’altro.
 
Abbiamo visto componenti di comitati di quartiere uniti solo contro il disturbo delle feste in spiaggia, mentre per tutto il resto andare l’uno contro l’altro dall’avvocato.
 
Abbiamo visto puntare il dito contro la notte dei giovani, probabilmente ignorando che i propri figli e i propri nipoti sono là in mezzo, a divertirsi e che, forse, se non lo facessero a quattro passi da casa, andrebbero a trovarsi un posto più lontano in cui far tardi, ma in quel caso “occhio non vede cuore non duole”!
 
Abbiamo visto i giovani di Grottammare e i turisti, andare per 6 giorni alla settimana a San Benedetto, e il venerdì a migliaia rimanere al Mojito, anche senza musica, e non poter accampare pretese perché il Comune ha pensato anche a loro, visto che ha organizzato UN evento UNO (per tutti i gusti): il concerto di Roy Paci nella spiaggia a confine con Cupra!
 
Abbiamo visto decine di cittadini impegnare prezioso tempo per scrivere al Sindaco a tutela dei propri inviolabili diritti soggettivi: confini, rumori, odori, parcheggi, cassonetti, troppe salite, troppe discese, marciapiedi scivolosi, acqua di mare troppo fredda, pioggia, cefalee ecc., e trascurare l’idea di stringere un po’ i denti, fare (e farsi) poca pubblicità, ricordando di vivere quasi tutti, più o meno direttamente, del poco turismo lasciatoci in eredità da qualche illuminato amministratore d’inizio secolo scorso. Tutti: commercianti, commesse, muratori, artigiani, benzinai, vivaisti, estetiste, meccanici, agenti immobiliari, rappresentanti, studenti ecc.
 
Abbiamo sentito gli esperti snocciolare le regole e i dati relativi ad altri comprensori turistici, nella inquietante intenzione di confrontare la nostra crisi di presenze, con quella di chi non riesce ad allungare la  stagione rispetto ai soliti 90 giorni !(per noi stratosferici!).
 
Abbiamo visto il Sindaco guardare questa torre di Babele, con le mani tra i capelli, senza gli strumenti necessari per agire, con poca collaborazione  dal resto degli apparati pubblici impegnati in un indifferente balletto fra lo scarica barile di responsabilità e l’arroccamento sulle autonomie delle rispettive competenze.
 
Abbiamo visto il Sindaco farsi comunque coraggiosamente in quattro per contemperare tutte queste centrifughe e intransigenti sollecitazioni, sapendo di non poterci riuscire, sperando di coprire la percentuale più alta delle richieste, probabilmente quelle di chi faceva la voce più grossa, nell’attesa di arrivare a fine stagione, magari lasciando spazio al turismo “parlato”, quello in cui i dati statistici danno sempre ragione (come per le elezioni) ma i bilanci delle aziende piangono.
 
Abbiamo sentito che a Grottammare negli alberghi “non c’è posto nemmeno per la crisi”, mentre per il weekend di ferragosto e quello successivo c’erano decine di camere libere in diversi hotel, noi stessi ne abbiamo trovate ben otto, due o tre giorni prima!
Abbiamo visto il turismo familiare, inteso come quello per il quale non bisogna fare nulla, basta che si spenda poco!
 
Abbiamo visto il turismo e il coordinamento comprensoriale.
 
Abbiamo visto manifestazioni private e pubbliche, concerti, spettacoli, festival, palchi, senza agibilità e autorizzazioni e magari  senza o con poco pubblico.
 
Ma abbiamo visto chiudere solo il Mojito!
 
Vorremmo tanto che anche questa fosse fantascienza come quella di quel vecchio film e che, “usciti fuori dal cinema”, ci imbattessimo con l’annuncio di una serie di incontri fra tutte le parti interessate, pubbliche e private, per discutere, in modo partecipativo, di cosa Grottammare vorrà “fare da grande”, anche in riferimento all’economia della notte, nei confronti della cui dignità professionale e valenza turistico-commerciale è necessario che si cominci a riporre maggiore rispetto e attenzione.
 
*Titolare chalet Mojito

01/09/2004





        
  



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