Il trapianto della speranza
| Staminali, se la cura e' fuorilegge.
di Tonino Armata
Meno d'un mese fa l'Inghilterra annunciava il via libera alla clonazione d'embrioni umani per ottenere cellule staminali da utilizzare a scopo terapeutico, qualche giorno fa, l'Italia festeggiava la guarigione del piccolo Luca di cinque anni malato di talassemia e curato con successo grazie alle cellule staminali ottenute dal cordone ombelicale dei due fratellini gemelli, nati quattro mesi fa.
La risposta non poteva esser più valida e mostra quanto i percorsi alternativi alla clonazione, oltre ad essere poco controversi e a non sollevare interrogativi etici o questioni di coscienza e di fede, siano anche i più efficaci e quelli immediatamente disponibili. La scienza appare ovvio, non è stata ostacolata nella ricerca di soluzioni per combattere malattie fino a pochi anni fa considerate incurabili e il fatto di non ricorrere all'utilizzo di cellule d'origine embrionale non ha impedito il buon esito d'una terapia ormai consolidata.
La risposta non poteva esser più valida e mostra quanto i percorsi alternativi alla clonazione, oltre ad essere poco controversi e a non sollevare interrogativi etici o questioni di coscienza e di fede, siano anche i più efficaci e quelli immediatamente disponibili. La scienza appare ovvio, non è stata ostacolata nella ricerca di soluzioni per combattere malattie fino a pochi anni fa considerate incurabili e il fatto di non ricorrere all'utilizzo di cellule d'origine embrionale non ha impedito il buon esito d'una terapia ormai consolidata.
Passi per l'Inghilterra, la Francia, la Spagna. Ma che la Turchia si riveli, in tema di libertà di scelta della donna e di procreazione assistita, più laica e liberale dell'Italia, questo diciamo la verità, è difficile da accettare.
E invece. Il piccolo Luca, un bambino talassemico, è stato salvato in virtù di quella legge, vigente in Turchia, che ha consentito alla madre di mettere al mondo, previa selezione genetica, due gemellini perfettamente sani. Dal loro cordone ombelicale sono state poi estratte le cellule staminali le quali grazie al trapianto hanno salvato il piccolo Luca. "Un risultato storico" ha commentato soddisfatto e orgoglioso il nostro ministro della Salute. Ma, orgoglioso di che? Della abilità e della perizia dei nostri medici siamo tutti orgogliosi, naturalmente.
Ma non passiamo dimenticare che questo "risultato storico" non sarebbe stato possibile se fosse stata rispettata la legge italiana sulla fecondazione assistita, la quale vieta la diagnosi preimpianto e la selezione degli embrioni (ne abbiamo già parlato su "il Quotidiano.it). e infatti la signora, la mamma di Luca e dei due gemellini, è andata a Istanbul per sottoporsi lì alla fecondazione assistita.
Ma se è difficile, per noi, accettare l'idea che la Turchia sia, in tema di diritti delle donne, un paese più liberale dell'Italia, è per noi ancora più difficile, lo confessiamo, accettare l'idea di avere Girolamo Sirchia come ministro della Salute. Qualcuno, tra i suoi più stretti collaboratori o amici di partito gli consigli, per favore, di evitare dichiarazioni improvvisate e imprudenti o, ancora meglio, gli suggerisca di dimettersi.
Può infatti un ministro salutare come un "risultato storico" un intervento clinico che si realizza grazie alla violazione della legge dello stesso ministro voluta (assieme a monsignor Sgreccia, leader della bioetica cattolica, la Conferenza Episcopale, lo stesso papa Wojtyla) e difesa? E allora, il ministro abbia il coraggio di riconoscere che quella legge, contro la quale si sono già espressi i maggiori scienziati italiani, è sbagliata.
Abbia il coraggio magari, di firmare la richiesta del referendum che ne chiede la cancellazione (a proposito, invito chi mi legge, ad andare in comune a firmare), come hanno fatto prima di lui più illustri medici e scienziati. Finché quella legge sarà in vigore, infatti altri bambini affetti da malattie genetiche saranno costretti a inaudite sofferenze, ed altri bambini affetti da quelle malattie rischiano di nascere.
Per la Chiesa Cattolica infatti, e per i parlamentari che hanno approvato quella legge, la diagnosi prenatale è sempre da condannare, e non è mai lecito sopprimere un concepito, anche se affetto da una gravissima malattia, nemmeno nei prossimi giorni della sua esistenza.
Ricordo ancora le parole con le quali, nel corso del dibattito della legge, Rossana Boldi, una senatrice della Lega, tentò di incrinare l'ottusa certezza dei suoi colleghi che si apprestavano a votare la norma che impediva la diagnosi prenatale su embrioni di coppie affette da malattie genetiche. "Ma avete visto", chiedeva, "un bambino affetto da fibrosi cistica o da talassemia?
Cosa fate quando verso i due anni al bambino talassemico comincia a gonfiasi la testa a causa del midollo incapace di produrre emoglobina normale, o quando le ossa del suo femore si allungano? Come vi comportate se dovete sottoporlo continuamente a trasfusioni e poi sottoporlo ai chelanti quando le trasfusioni producono un eccesso di ferro che dovete eliminare?
Pensateci, cari colleghi. Non so se conoscete genitori che hanno figli affetti di fibrosi cistica o da talassemia. Mi rivolgo soprattutto ai parlamentari cattolici, che dovrebbero essere i primi a capire che non si può con una legge dello Stato imporre a genitori affetti da malattie genetiche o portatori sani di queste malattie una scelta spaventosa ".
Ma i parlamentari cattolici e laici del centrodestra, (anche parlamentari dell'Ulivo) e tra questi il ministro della salute, votarono tranquillamente quella legge. Se i genitori di Luca l'avessero rispettata il piccolo Luca, talessemico, sarebbe ancora bloccato in un letto d'ospedale, condannato a insopportabili sofferenze, come quella che ha patito per i suoi primi cinque anni di vita. Non è stato così, per fortuna.
Altre coppie, nelle condizioni dei genitori di Luca, stanno prendendo la via dell'Inghilterra, del Belgio o della Spagna per essere sicuri di mettere al mondo un figlio sano. E' forse peccato volere un figlio sano? E, anche se fosse un peccato per la Chiesa Cattolica, perché deve essere un reato per la legge italiana?
A Modena, manifesti dell'Udc con la faccia di Hitler paragonarono ai nazisti gli oppositori della legge. Una cosa, a dir poco vergognosa. La legge sulla fecondazione assistita è l'esempio più grave di legge confessionale varata dal Parlamento italiano. Ci pone all'ultimo posto in Europa su queste materie, anzi ci colloca fuori dall'Europa. E' una legge di tale gravità da sconfinare nel ridicolo, se non fosse che in molti casi la tragedia prevale sul ridicolo.
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17/09/2004
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