Nessun aumento per la tazzina di caffè
Ascoli Piceno | La coferma dal direttivo pubblici esercizi della Confcommercio. Blocco dei prezzi anche per tutte le altre consumazioni al bar.
Giorgio Fiori
Il prezzo massimo della tazzina di caffè, suggerito dalla Confcommercio resta a 0,80. Blocco dei prezzi anche per tutte le altre consumazioni al bar. Lo ha deciso allunanimità il direttivo del sindacato provinciale Pubblici Esercizi, presieduto da Luigi Brugni, che raccogliendo anche le indicazioni pervenute dai direttivi locali delle altre sedi Confcommercio della provincia ha ritenuto di non dover apportare alcuna variazione al listino, già peraltro fermo a Gennaio 2002.
Abbiamo ritenuto, molto responsabilmente, di non dover effettuare alcun ritocco dei prezzi ha precisato il presidente Brugni sebbene i costi di gestione nellarco di oltre due anni siano ben lievitati e nonostante lultimo aggiornamento del 2002 avesse interessato i vari prodotti in listino solo per pochissimi centesimi, per motivi di arrotondamento del passaggio dalla Lira allEuro. Va inoltre sottolineato che pur essendo stato previsto il costo massimo della tazza a 0,80 già dal 2002 questo riferimento era si e no applicato solo nel fermano poiché nellascolano è tuttora fermo nella maggior parte dei bar a 0,70 e nella zona di San Benedetto, mediamente a 0,75 e così dicasi un po per tutte le altre consumazioni. E probabile dunque conclude Brugni che con la riconferma del listino tutti manterranno ancora i prezzi in essere.
Parlando di rinnovo o come in questo caso di conferma del listino ha precisato il direttore Giorgio Fiori va ricordato che i prezzi massimi sono solo un riferimento per gli esercenti iscritti poiché, come noto, lAutorità Garante della Concorrenza di mercato, ha vietato con la legge 283/90 la diffusione di listini prezzi concordati, perché i prezzi vanno lasciati al libero arbitrio di ogni singolo esercente, purché gli stessi siano chiaramente esposti e ben visibili nellesercizio.
Comunque conclude Fiori il listino riconfermato rappresenta un calmiere del mercato nellinteresse degli stessi consumatori, soprattutto in questo ennesimo periodo di caccia alle streghe per levoluzione dei prezzi, che riportano le nostre categorie sul banco degli imputati, sui quali ovviamente non riteniamo di dover sedere.
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17/09/2004
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