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La persona offesa e danneggiata è Claudio Perini

Ascoli Piceno | Aveva denunciato tutti i fatti alla Procura di Teramo, sostenendo che gli era stata di fatto sottratta l’azienda

di Federico Biondi

Il Gip di Teramo lo ha finalmente scritto in modo chiaro nel provvedimento a pag. 21: “la persona offesa e danneggiata è Perini Claudio. Il Gip ha anche archiviato la ipotesi di calunnia a carico dello stesso Perini, quindi è tutto, il truffato è solo Perini. Lui stesso del resto aveva  denunciato tutti  i fatti alla Procura di Teramo, sostenendo che gli era stata di fatto sottratta l’azienda.
 
Il GIP ha ordinato alla Procura  di formulare la imputazione (coatta) a carico di Mauro Scaramucci, di sua madre,di suo padre e di sua  moglie e di altri suoi collaboratori,  per vari reati (non per tutti gli stessi ), tra cui la truffa aggravata, la turbativa d’asta, l’evasione fiscale e l’interesse privato in procedure fallimentari. Imputazione da formularsi anche a carico del curatore di quello strano fallimento.
 
E’ pur vero che occorrerà celebrare un processo per accertare tutti i fatti, ma è anche altrettanto vero che finalmente un giudice riconosce la validità della ricostruzione formula da Perini Claudio nelle sue denunce. In sostanza il fatto di essere stato truffato per la sottrazione di una azienda che fatturava 13 miliardi con 12 punti vendita. Come del resto dice il Giudice a pag 23.
 
“Non vi è dubbio che la condotta serbata da Mauro Scaramucci complessivamente riguardata sia stata di fatto palesemente improntata da ottenere il fallimento della Perini srl”.
 
Non diversamente può spiegarsi in particolare la circostanza che Mauro Scaramucci abbia presentato immediatamente prima della camera di consiglio nel corso della quale il Tribunale doveva decidere la ammissione della procedura di concordato preventivo richiesta dalla fallita ed in violazione agli accordi interni raggiunti con Perini all’atto di cessione delle quote sociali.
 
Una garanzia personale di soli 4 miliardi di lire a fronte di esposizioni debitorie della fallita che ammontavano ad almeno 13 miliardi, così determinandone appunto l’exitus, salvo pochi giorni dopo depositare ad altro scopo (ipotesi di concordato fallimentare) una sorta di promessa di garanzia, con effetti vincolanti immediati per un ammontare di 11 miliardi, proveniente dalla Rolo banca che avrebbe evitato il fallimento.
 
“Questo significa che evidentemente il fallimento della Perini srl non era evento che egli (Scaramucci ndr.) comprendesse tra quelli a se sfavorevoli”.
 
Lo stesso Perini paga già di essere curiosamente indagato come ex amministratore per bancarotta, con udienza  preliminare che si terrà il prossimo 8 ottobre. Udienza che vede ovviamente Mauro Scaramucci ( per questo reato la Procura non aveva chiesto neppure la archiviazione ma formulato direttamente la richiesta di rinvio a giudizio).
 
In pratica fu Perini a denunciare questi fatti che ora il Giudice di Teramo riconosce meritevoli della celebrazione di un processo. Ma di un processo dove il Perini non è un calunniatore ma un truffato, da diversi soggetti tutti indagati (c’è anche una causa civile di risarcimento danni  iniziata da Perini al Tribunale di Ascoli Piceno).
 
In particolare Mauro Scaramucci oltre ad essere indagato per bancarotta fraudolenta, molto facilmente indagato per truffa aggravata interesse privato in atti fallimentari, evasione fiscale, turbativa d’asta. La Procura ora ha l’obbligo di formulare una imputazione e di fare così , anche per questi reati, una richiesta di rinvio a giudizio da sottoporre al vaglio di un Giudice della Udienza Preliminare. Il processo farà chiarezza su tutto il resto.
 
 
Ascoli Piceno 18 settembre 2004, Claudio Perini
 
Per il collegio di difesa, Avv. Mauro Gionni

18/09/2004





        
  



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