Il consiglio comunale di lunedì 20 settembre a San Benedetto potrebbe essere ad altissima tensione, per una serie di punti all’ordine del giorno e di vicende che confluiranno in aula. I punti all’ordine del giorno sono 26, quasi un record. Molte interrogazioni dei consiglieri, ma anche varianti al Piano Regolatore, per la nuova sede della clinica “Stella Maris” in via Sgattoni, e per la sede del corso universitario in “Economia, mercati e gestione di impresa” a Palazzo Vannicola in via Mare.

 

Il primo punto (“comunicazioni relative alla revoca del mandato di assessore al sig. Nazzareno Pompei”) potrebbe già accendere vivaci polemiche tra i componenti del nuovo gruppo di “Azione Indipendente”, usciti nei giorni scorsi da Forza Italia, e i tre consiglieri rimasti invece nel partito.

 

Le polemiche potrebbero non giungere soltanto dai banchi dei consiglieri, ma anche dal pubblico, per i malumori seguiti alla riorganizzazione del trasporto scolastico per la scuola dell’obbligo e per l’accoglimento del ricorso dei comitati di quartiere del Paese Alto e del Ponterotto contro la vendita delle rispettive scuole. I comitati avevano già protestato, peraltro molto compostamente, durante il consiglio del 2 febbraio scorso.

 

Un ulteriore fronte di polemica si è aperto nei giorni scorsi tra il vicesindaco Piunti, che è anche assessore alle politiche sociali, e il suo predecessore, consigliere dei DS, Gabriele Franceschini, a proposito dell’ampliamento del Cediser Arcobaleno in via Machiavelli. “Lungaggini inspiegabili” secondo Franceschini, “lavori in corso” secondo Piunti, il quale accusa il suo predecessore di non aver fatto da assessore, dal 1997 al 2001, ciò che oggi chiede come presidente del Comitato Handicap Progetto Piceno.

 

Molti consiglieri, in generale, hanno già annunciato: “parlerò lunedì sera in consiglio”. Così il capogruppo di “Azione Indipendente” Benedetto Marinangeli contro l’assessore all’urbanistica Leo Sestri e il suo ex collega di partito Paolo Forlì di Forza Italia, il quale dice a sua volta di averne da dire a Marinangeli. Così anche Giovanni Gaspari dei DS, contro il fatto che il presidente del consiglio Giorgio De Vecchis non avrebbe intenzione di convocare un’assise sulla conclusione della verifica di giunta, come chiesto da un quinto dei consiglieri e dunque imposto dalla legge.

 

Questa volta il pubblico potrebbe non mancare: per questioni che coinvolgono la cittadinanza e altre che riguardano solo i politici. Nei giorni scorsi non è mancato chi ha scherzato sulla necessità di far pagare un biglietto di ingresso per assistere allo spettacolo. Purché il consiglio comunale non diventi una burletta.