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La compagnia del teatro della Comunità presenta:“Non bastano due ali per essere angeli"

Ripatransone | Il 25 settembre alle ore 21 presso il bellissimo Teatro Mercantini di Ripatransone. Marco Di Stefano: “Lo spettacolo riserverà molte sorprese, l’indignazione di fronte agli ultimi atti di violenza mondiale la “molla” di tutto”.

di Adamo Campanelli

La "Comunità" al gran completo

Marco Michetti, Micaela Ganea, Andrea Di Cosmo, Samuele Matricardi, Niccolò Matricardi, Eleonora Recchi, Claudia Basilici, Giada Lucidi, Guido Maliardi, Francesca, Piergallini, Luana Urso, Vittorio Lucidi, Matteo Michetti, Domenico Giudici, Luciana Perazzoli, Alex Urso, Giulia Carnevali, Stefano Bianchi, Sabrina Pienotti, Rosita Spinozzi, Elena Candellori, Sergio Vallesi (Didjeridoo), Domenico Candellori (percussionista), Antonio Ferdinando Di Stefano (coordinatore  musicale), Andrea Vecchierelli (piano), sotto la direzione di Marco Di Stefano, è questa la compagnia del Teatro della Comunità che sabato 25 settembre alle ore 21 metteranno in scena presso il teatro Mercantini di Ripatransone, “Non bastano due ali per essere angeli”.
 
Due settimane, ogni giorno, pomeriggio…sera, sconosciuti che diventano gruppo. È il teatro della Comunità inserito nel Festival del Leone di Ripatransone, “una sigla questa- come specifica Di Stefano- dietro la quale si cela un sogno, quello di fare in modo che lo stupendo teatro Mercantini torni a nuova a vita diventando un centro culturale nazionale e internazionale”.
 
Sicuramente un sogno ambizioso al quale Di Stefano in questi 3 anni a Ripatransone stà dando forma.
 
Si sofferma ancora sulla bellezza del teatro Mercantini che tiene a sottolineare essere di tutti…”Le città sono di chi le abita e gli spazi vanno usati a 360°, per il teatro della comunità oltre ai ripani ci sono persone che ogni sera per fare le prove fanno anche 100 km!”.
 
A Di Stefano abbiamo chiesto su cosa verterà lo spettacolo di sabato e da dove nasce il tema di quest’anno.
 
“Sono profondamente indignato di fronte agli ultimi atti di violenza che sinceramente non oso definire…crudeli…terroristici…? La gente è arrabbiata nel mondo e questo porta a gesti estremi.
L’infanzia violata in Ossezia mi ha fatto fare degli incubi – continua Di Stefano – Questa sarà solo una delle parti dello spettacolo che verterà anche sul percorso della vita (nascita, vita e morte). È bello per questo pensare a degli angeli che ci sono vicini per aiutarci”.
 
Questi i due temi che si intrecciano, le tragedie del mondo e la protezione ricercata.
 
Su queste suggestioni la compagnia ha creato delle immagini, lavorando su sogni, aspettative e improvvisazioni.
 
Per ogni attore, attraverso un gesto si è riuscito a realizzare l’immagine.
 
Della compagnia fanno parte anche giovanissimi, si va dagli 8 anni in su, proprio sui bambini Di Stefano pone l’accento ”Le intuizioni felici che possono avere i bambini possono salvare veramente il mondo, perché frutto della loro trasparenza”.
 
Qualche piccola anticipazione riguarda l’utilizzo di bambole all’interno delle varie scene che rappresentano la “morte a colori”, disegnata e rappresentata dai mass-media molte volte con superficialità quasi come un giocattolo. 
 
Lo spettacolo inizia con un contadino ed una signora che aspettano l’autobus per le “ripe” e tutto passa attraverso i loro occhi…
 
Il custode del museo archeologico di Ripatransone, Mariano Giannetti avrà una parte tutta sua, infatti interpreterà se stesso, presentando il teatro al pubblico presente, alla fine sarà protagonista di un colpo di scena.
 
Il 26 settembre sempre presso il Teatro Mercantini alle ore 21, il Centro Europeo Teatro e Carcere presenta “Il progetto di Bach e Mozart”, uno spettacolo di Adriano Vinello, Donatella Massimilla, con Marco Di Stefano e Romeo Martel, musiche eseguite da Antonio Ferdinando Di Stefano, danzatrice Virginia Salza.
 

21/09/2004





        
  



5+5=
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Un momento delle prove, in primo piano Marco Di Stefano

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