Attraverso un'esperienza personale e professionale il consigliere di minoranza Tolmino Rossi propone la sua visione del problema ospedale Diotallevi di Montegiorgio.

 

"Come consigliere comunale e come medico di famiglia - ha commentato Tolimino Rossi -  mi sento doppiamente in dovere di dire quello che penso sulla nostra sanità fermana ed in modo particolare in relazione alla chiusura dell’ospedale di Montegiorgio paese in cui sono nato, vissuto ed in cui esercito da oltre 25 anni la mia professione di medico convenzionato, chiusura decretata dalla Giunta regionale ed in attesa di essere confermata dal Consiglio regionale.

Innanzi tutto voglio precisare che ogni politico eletto ai vari livelli deve prima di tutto tener conto delle istanze e delle reali esigenze della gente che lo ha eletto, cosa che non mi sembra stia avvenendo. Ci si preoccupa di risparmiare chiudendo gli ospedali periferici e togliendo servizi indispensabili per potenziare gli ospedali centrali. Se vogliamo veramente risparmiare dobbiamo togliere dove è possibile e cioè, con l’aiuto della tecnologia, risparmiamo in personale impiegatizio ma aumentiamo in medici, infermieri e servizi".

 

Questo solo uno degli apsetti messi in evidenza. "Ci viene contestato che noi non siamo al passo coi tempi - ha continuato Rossi - che il modo di far medicina è cambiato, che bisogna riconvertire gli ospedali periferici ed accentrare tutto per avere una maggiore efficienza e qualità nei servizi. Ebbene scendendo nel caso particolare dell’ospedale di Montegiorgio non abbiamo chiesto e non chiediamo cose impossibili ma diciamo che la presenza di un punto di primo intervento, oltre alla Potes, è indispensabile per garantire un più immediato soccorso tenendo conto della distanza da Fermo e del bacino di utenza relativo a tutta la media valle del Tenna. Chiediamo inoltre che questo punto di primo intervento si riaperto anche di notte e venga potenziato cioè messo nelle condizioni di poter operare al meglio e non viceversa, impoverito in modo tale da poter dire: è meglio chiuderlo per evitare rischi agli utenti.  In base alla mia esperienza posso dire che chiudendo man mano i vari punti di primo intervento periferici il Pronto soccorso di Fermo è stato sempre più messo nelle condizioni di non poter lavorare serenamente ed efficacemente data la mole di affluenza, cosa che ho potuto, purtroppo costatare più volte personalmente e talvolta sono stato costretto ad inviare pazienti al pronto soccorso di Macerata magari con un’ embolia polmonare sospetta e poi accertata. Facciamo in modo allora che ci siano filtri periferici in modo tale che Fermo possa garantire una risposta adeguata ai reali bisogni di eventuali emergenze".

 

Infine il consiogliere comunale tocca la questione reparto di medicina. "Per quanto riguarda il reparto di medicina - precisa Rossi - che più volte abbiamo chiesto come amministratori, non è assolutamente vero che si tratta di un ospedale per soli anziani, ma non riesco mai a trovare un posto libero quando mi trovo nella necessità di ricoverare un assistito e questo non solo a Montegiorgio ma neanche negli altri ospedali della zona, il che significa che i posti letto sono insufficienti quindi non possiamo e non dobbiamo togliere niente ma fare in modo che funzionino al meglio".

 

Questo lo sfogo di un rappresentante del consiglio comunale nonchè medico di famiglia che conosce molto bene la situazione dell'assistenza saniotaria nella media valle del Tenna.