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Rischio industriale. Approvata la legge

| ANCONA - Alla Regione tutti gli adempimenti amministrativi e i controlli di 18 impianti il ruolo dei vigili del fuoco e dell'Arpam.

Il Consiglio regionale ha approvato la legge sul rischio industriale in virtù della quale la Regione svolgerà tutti gli adempimenti amministrativi e eseguirà i controlli relativi agli stabilimenti industriali considerati a rischio. Sono 18 gli impianti di questa tipologia presenti nelle Marche, tra cui anche la Raffineria API di Falconara.

Con questa legge e con la stipula di un apposito accordo di Programma tra Stato e Regione Marche, la competenza passa così dal Ministero dell'Interno alla Regione.

"Un passo fondamentale nel governo del territorio" - ha commentato Marco Amagliani, che ha concluso il dibattito come assessore regionale - che ha precisato che la legge completa un quadro normativo che ha visto in questa legislatura la Regione misurarsi sugli aspetti legati alla sicurezza della popolazione.

"Una norma - ha aggiunto - che non solo è un atto dovuto, in attuazione della direttiva Seveso 2, ma consente una chiarezza dei ruoli e competenze di Regione ed enti locali. Inoltre, con normativa, si stabilisce il passaggio di competenze di questa materia dallo Stato alla Regione, salvaguardando il ruolo dei Vigili del Fuoco, che nell'attività di vigilanza e controllo si avvarrà del contributo dell'ARPAM."

Gli impianti in questione dovranno presentare alla Regione, con cadenza periodica una "relazione" con "scheda di informazione" per cittadini e lavoratori oppure  "notifica" con scheda di informazione o  "rapporto di sicurezza".

Verrà istituito una Commissione Tecnica regionale sui rischi di "incidente rilevante", che va a sostituire l'attuale comitato tecnico regionale e che seguirà tutte le istruttorie.

Le attività di vigilanza e controllo, i cui costi sono a carico dei gestori degli stabilimenti, verranno effettuate dall'Arpam mediante visite ispettive in collaborazione con i Vigili del Fuoco.

La Regione, inoltre, individuerà le aree ad elevata concentrazione di stabilimenti pericolosi e svolgerà il controllo e la vigilanza sugli enti preposti all'attuazione della legge.
Le Province approveranno i Piani di emergenza esterna per le industrie interessate finalizzati al controllo degli incidenti e l'eventuale variante urbanistica sul controllo dell'urbanizzazione adiacente le industrie. 

Ai Comuni spetta la diffusione delle informazioni sulle attività a rischio di incidente rilevante e l'adozione dell'eventuale variante urbanistica sul controllo dell'urbanizzazione.
Inoltre, vengono disciplinate le forme di consultazione della popolazione.

22/09/2004





        
  



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