Kiko Arguello è giunto alle 21,10, felice di portare il suo carisma all’interno di una manifestazione – Europe – capace di rimettere al centro del dibattito il tema del Vecchio Continente e delle sue radici religiose. Ad accoglierlo, sul sagrato del Duomo, il sindaco di Fermo Saturnino Di Ruscio, l’Arcivescovo Mons. Gennaro Franceschetti e il direttore artistico di Europe Antonio Santori. A quest’ultimo, il compito di dare il via alla serata riprendendo un concetto di Bernanos: una civiltà è come un albero, che ha bisogno di radici altrimenti rinsecchisce e muore. E il Cammino Neocatecumenale è una di quelle radici che rinverdisce il Continente.

Il sindaco ha ringraziato Arguello per la sua partecipazione all’iniziativa, raccontandone sinteticamente la storia: da pittore ateo a fondatore del Cammino.

Mons. Franceschetti ha invitato i presenti a vivere una fede radicale, “il radicalismo evangelico”.

Poi è stata la volta di Kiko. In piedi dinanzi all’altare, accanto ad una croce il pittore spagnolo ha preso lo slancio dall’ultima convivenza del Cammino, in Alta Galilea. E’ l’evangelizzazione il tema più toccato. L’evangelizzazione necessaria e vitale per combattere la secolarizzazione e la scristianizzazione. In Francia – ha ricordato Arguello – il 70 per cento dei bambini non ha più alcun contatto con la Chiesa; in Olanda è stata varata una legge per l’eutanasia dei bambini secondo i concetto che “la sofferenza inquina la società”; nei paesi Scandinavi i suicidi giovanili non si contano più. Non va meglio nella sua Spagna, dove ogni quattro minuti salta un matrimonio, dove si approvano leggi per le unioni gay, dove i giovani sono prede dell’alcol e della droga. E, in queste terre un tempo cristiane, oggi arriva l’Islam, con la sua devozione e con la sua religiosità. Fatti che debbono costringere la Chiesa ad una riflessione. E a cambiare modelli, ad abbandonare “schemi sclerotizzati”

Kiko cita Giovanni Paolo II: se il Continente sembra al tramonto, nel Continente ci sono segnali forti di ripresa religiosa, come i Movimenti, “che sono un dono dello spirito”. Come il Cammino Neocatecumenale, riprende il pittore, che propone il primissimo modello di Chiesa con la costruzione di piccole comunità dove la vita di fede sia sostenuta e dove la base sia l’amore di Cristo per l’uomo, per ogni uomo. Il fondatore prende la chitarra, canta e lancia il suo invito: coraggio, è tempo di una nuova evangelizzazione, un esercito nuovo si sta alzando.

I temi di “Europe” sono di scena nuovamente sabato 25 settembre p.v. alle ore 17 al Piazzale del Girfalco di Fermo con Joan Robu, arcivescovo di Bucarest, che tratterà il tema: “Dalla croce, dal libro, dall’aratro”.