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Si è aperto all’Abbadia di Fiastra il seminario internazionale “Incontri di paesaggi”

| Cataldo Modesti: un appuntamento importante che ci aiuta a perfezionare le nostre strategie per la tutela del paesaggio.

Si è aperto all’Abbadia di Fiastra il seminario internazionale “Incontri di paesaggi” che rientra nel progetto europeo “INTERREG III B”, di cooperazione nell’area CADSES, riguardante l’Europa centro sud orientale, compresi i paesi balcanici.

La prima giornata è servita a divulgare il lavoro svolto nelle fasi del progetto inerente l’organizzazione territoriale sulla base dei criteri di valorizzazione del paesaggio, progetto che vede partecipi le Marche, il  Veneto, l’Emilia Romagna, l’Umbria, la Lombardia, la Slovenia, l’Istria e Università italiane e straniere. Il progetto, finanziato con fondi europei e statali, si prefigge come obiettivo quello di individuare delle modalità comuni di intendere il paesaggio attraverso l‘analisi degli studi fatti nelle diverse realtà, al fine di creare delle linee guida per le politiche attive del territorio necessarie per un’adeguata gestione del paesaggio. Tutto il territorio è sedimento della storia delle comunità che lo vivono e deve essere considerato un bene comune, con un valore da tutelare, da governare e da trasformare in maniera opportuna. I fondi europei e statali stanziati per il triennio 2004-2006 ammontano a più di dodici milioni e mezzo di euro e saranno utilizzati per lo sviluppo dei programmi di promozione del patrimonio naturale e culturale.

”Siamo soddisfatti e orgogliosi – ha affermato l’assessore Cataldo Modesti che ha aperto i lavori del convegno – di ospitare questo appuntamento, perché riteniamo che la Regione Marche in materia di paesaggio e ambiente si sia dotata, negli ultimi anni,  di strumenti normativi significativi ed efficaci, che consentono di portare avanti una corretta politica del territorio. E’ importante però raggiungere l’equilibrio tra tutela di questo nostro straordinario paesaggio così ricco di storia, cultura ed arte e sviluppo economico sociale. L’equilibrio - ha proseguito l’Assessore - è possibile ottenerlo perché si sono registrate una consapevolezza e una maggiore sensibilità al territorio, sia da parte dei cittadini che della Pubblica Amministrazione e degli Enti locali. Queste due giornate di riflessione offrono un’occasione straordinaria per mettere a confronto le nostre esperienze con quelle di altre regioni italiane e di altri paesi esteri, a vantaggio del reciproco accrescimento culturale, che ci consentirà di perfezionare le nostre strategie per tutelare al meglio il patrimonio paesaggistico pensando alle generazioni future.”

Gli interventi programmati hanno dato vita al confronto fra le diverse realtà territoriali presenti, ponendo l’accento sulle possibili modalità di gestione del paesaggio integrando, dal punto di vista naturalistico e storico-culturale, gli approcci attuali. La differente caratterizzazione paesistica dei territori europei costituisce una ricchezza da salvaguardare e rappresenta un elemento fondamentale per la qualità dei luoghi da abitare. Troppo spesso le scelte di trasformazione territoriale non tengono sufficientemente conto di questo aspetto. Posto che il territorio è in continua evoluzione, le trasformazioni del paesaggio non possono essere evitate, occorre però che siano consapevolmente guidate evitando che i confini nazionali ostacolino lo sviluppo equilibrato e l’integrazione armonica. Proprio per questo si gettano le basi per una maggiore cooperazione con i paesi dell’area Centro Europa,  Danubiana e Adriatico-Balcanica, attivando progetti-pilota che permettano di valutare gli effetti delle attività dell’uomo sul paesaggio.

Il filo conduttore della giornata è stato quello di ribadire che se vogliamo che il paesaggio acquisti realmente lo statuto di patrimonio identitario e quindi venga attivamente conservato, deve generarsi un senso comune che venga percepito come proprio nei diversi soggetti che agiscono al suo interno, in primo luogo delle popolazioni locali, che con la loro azione costituiscono un fattore decisivo per il successo delle politiche di tutela. Solo a queste condizioni il paesaggio può diventare patrimonio che non rappresenta solo un’eredità del passato, ma un valore aggiunto dello sviluppo continuamente costruito dalla volontà di chi abita e usa il territorio. Nella seconda giornata verranno discussi i risultati riguardanti l’analisi e la messa a confronto delle conoscenze disponibili sul paesaggio, intese sia come esame degli strumenti normativi e di pianificazione vigenti nelle realtà dei partners e in altri paesi dell’area CADSES, sia come lettura delle modalità di rappresentazione del paesaggio, attraverso l’analisi della documentazione disponibile. “Incontri di paesaggi” che rientra nel progetto europeo “INTERREG III B”, di cooperazione nell’area CADSES, riguardante l’Europa centro sud orientale, compresi i paesi balcanici.

La prima giornata è servita a divulgare il lavoro svolto nelle fasi del progetto inerente l’organizzazione territoriale sulla base dei criteri di valorizzazione del paesaggio, progetto che vede partecipi le Marche, il  Veneto, l’Emilia Romagna, l’Umbria, la Lombardia, la Slovenia, l’Istria e Università italiane e straniere. Il progetto, finanziato con fondi europei e statali, si prefigge come obiettivo quello di individuare delle modalità comuni di intendere il paesaggio attraverso l‘analisi degli studi fatti nelle diverse realtà, al fine di creare delle linee guida per le politiche attive del territorio necessarie per un’adeguata gestione del paesaggio. Tutto il territorio è sedimento della storia delle comunità che lo vivono e deve essere considerato un bene comune, con un valore da tutelare, da governare e da trasformare in maniera opportuna. I fondi europei e statali stanziati per il triennio 2004-2006 ammontano a più di dodici milioni e mezzo di euro e saranno utilizzati per lo sviluppo dei programmi di promozione del patrimonio naturale e culturale.

”Siamo soddisfatti e orgogliosi – ha affermato l’assessore Cataldo Modesti che ha aperto i lavori del convegno – di ospitare questo appuntamento, perché riteniamo che la Regione Marche in materia di paesaggio e ambiente si sia dotata, negli ultimi anni,  di strumenti normativi significativi ed efficaci, che consentono di portare avanti una corretta politica del territorio. E’ importante però raggiungere l’equilibrio tra tutela di questo nostro straordinario paesaggio così ricco di storia, cultura ed arte e sviluppo economico sociale. L’equilibrio - ha proseguito l’Assessore - è possibile ottenerlo perché si sono registrate una consapevolezza e una maggiore sensibilità al territorio, sia da parte dei cittadini che della Pubblica Amministrazione e degli Enti locali. Queste due giornate di riflessione offrono un’occasione straordinaria per mettere a confronto le nostre esperienze con quelle di altre regioni italiane e di altri paesi esteri, a vantaggio del reciproco accrescimento culturale, che ci consentirà di perfezionare le nostre strategie per tutelare al meglio il patrimonio paesaggistico pensando alle generazioni future.”

Gli interventi programmati hanno dato vita al confronto fra le diverse realtà territoriali presenti, ponendo l’accento sulle possibili modalità di gestione del paesaggio integrando, dal punto di vista naturalistico e storico-culturale, gli approcci attuali. La differente caratterizzazione paesistica dei territori europei costituisce una ricchezza da salvaguardare e rappresenta un elemento fondamentale per la qualità dei luoghi da abitare. Troppo spesso le scelte di trasformazione territoriale non tengono sufficientemente conto di questo aspetto. Posto che il territorio è in continua evoluzione, le trasformazioni del paesaggio non possono essere evitate, occorre però che siano consapevolmente guidate evitando che i confini nazionali ostacolino lo sviluppo equilibrato e l’integrazione armonica. Proprio per questo si gettano le basi per una maggiore cooperazione con i paesi dell’area Centro Europa,  Danubiana e Adriatico-Balcanica, attivando progetti-pilota che permettano di valutare gli effetti delle attività dell’uomo sul paesaggio.

Il filo conduttore della giornata è stato quello di ribadire che se vogliamo che il paesaggio acquisti realmente lo statuto di patrimonio identitario e quindi venga attivamente conservato, deve generarsi un senso comune che venga percepito come proprio nei diversi soggetti che agiscono al suo interno, in primo luogo delle popolazioni locali, che con la loro azione costituiscono un fattore decisivo per il successo delle politiche di tutela. Solo a queste condizioni il paesaggio può diventare patrimonio che non rappresenta solo un’eredità del passato, ma un valore aggiunto dello sviluppo continuamente costruito dalla volontà di chi abita e usa il territorio. Nella seconda giornata verranno discussi i risultati riguardanti l’analisi e la messa a confronto delle conoscenze disponibili sul paesaggio, intese sia come esame degli strumenti normativi e di pianificazione vigenti nelle realtà dei partners e in altri paesi dell’area CADSES, sia come lettura delle modalità di rappresentazione del paesaggio, attraverso l’analisi della documentazione disponibile.

23/09/2004





        
  



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