Il consigliere regionale dei Verdi Pietro D’Angelo rivolge un appello ad enti partiti e associazioni affinché sollecitino la Regione Marche ad approvare definitivamente l’atto istitutivo della riserva naturale della Sentina entro la fine del 2004. Oltre si rischia secondo D’Angelo di perdere finanziamenti regionali e statali di pari importo (poco più di 206 mila euro, per un totale di 413.165), che servirebbero per l’istituzione dell’ente di gestione. Quanto poi al recupero dei casolari o ad altri interventi, la Regione elargirebbe ulteriori finanziamenti dopo l’istituzione della riserva. D’Angelo stesso ha sollecitato il presidente della giunta regionale tramite una interrogazione presentata il 23 settembre.

Lo scorso 15 luglio il Comune di San Benedetto, la Provincia di Ascoli Piceno e la Regione Marche avevano firmato un documento di indirizzo per l’istituzione della riserva. Il 15 settembre è stata invece approvata la proposta di istituzione della riserva, da parte del “comitato tecnico scientifico regionale per le aree protette”.

“L’iter è ancora lungo, spiega D’Angelo. All’inizio della prossima settimana l’assessore all’ambiente Amagliani dovrà esprimere il suo parere favorevole, poi si dovranno consultare forze economiche, agricole e sociali, comprese le associazioni ambientaliste. Poi si dovrà riunire la conferenza regionale delle autonomie. Poi l’approvazione da parte della giunta regionale, della quarta commissione ambiente e della seconda bilancio per la copertura finanziaria. Infine il voto in aula. Come si vede tutti coloro che sono contrari all’istituzione della riserva (e ce ne sono) hanno più di un’occasione per bloccare questo evento atteso da anni. L’approvazione deve avvenire entro dicembre per non perdere i finanziamenti e perché nessuno avrà voglia di istituire una riserva naturale durante la campagna elettorale. Si parla del 10 aprile come data delle elezioni regionali.”

I Verdi giudicano il progetto in fase di approvazione “un buon progetto”. Come si ricorderà, la zona interessata ha un’estensione di 179,55 ettari, dei quali 17,92 “a tutela integrale” (sottile fascia a ridosso del mare e lungo la sponda nord del Tronto per poche centinaia di metri; nessun intervento possibile, neppure piantare un albero), 70,73 “zona di protezione” (solo interventi conservativi), 90,90 “zona di promozione economica e sociale”, con estensione dei casolari e piccole costruzioni di altezza non superiore ai 4 metri.