Il Consiglio provinciale di Macerata, approvando un ordine del giorno presentato da tutti i capigruppo, ha espresso la sua “netta contrarietà alla costruzione della centrale turbogas – a Berta di San Severino – in una zona ad alto valore ambientale e paesaggistico, agricolo, culturale e turistico”.

Nel documento, votato all’unanimità (unici astenuti i consiglieri di An, Blarasin e Stefoni), il Consiglio rivendica anche, con forza, “il proprio ruolo nella definizione delle scelte di politica energetica sul suo territorio” e propone che l’argomento venga dibattuto e approfondito in una seduta consiliare “aperta”.

Il testo dell’ordine del giorno sarà ora inviato alla Regione Marche, ai sindaci dei Comuni interessati, al ministero dell’Ambiente e al ministero delle Attività produttive.

Come ormai noto, l’ipotesi che la centrale (a ciclo combinato, alimentato a gas, da 370 MW) venga impiantata nell’area al confine fra i Comuni di San Severino, Tolentino e Treia ha già da tempo messo in allarme le popolazioni della vallata. La struttura, per poter funzionare, avrebbe bisogno di una linea di adduzione del gas di 20 metri di lunghezza, con la relativa stazione di decompressione e riscaldamento, e di due elettrodotti: uno di due chilometri e mezzo, da 380 Kw, per immettere l’energia prodotta nella rete nazionale di trasmissione; l’altro di 5 chilometri, da 132 Kw, per collegare la centrale alla cabina primaria allo scopo di rifornire la rete distributiva locale.

“La Giunta regionale, nella bozza di preliminare del Piano energetico regionale, non prevede – hanno rilevato i consiglieri provinciali – la realizzazione di impianti di questo tipo, tanto meno di tali dimensioni. L’impatto ambientale (suolo, aria, acqua), nonché l’inquinamento acustico, risulterebbero in ogni caso rilevanti e penalizzanti anche per ogni forma di presenza antropica, compreso il fattore economico”.