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Trasporto pubblico locale

| ROMA – Provincia che vai, tariffa che trovi. Quando il federalismo si attacca al tram (e al bus).

In una provincia, il trasporto urbano può avere costi anche quattro volte superiori rispetto ad un’altra provincia, e tripli tra province nell’ambito di una stessa regione. Ad esempio, ad Asti il costo di un’ora di trasporto pubblico locale, pari a 1,54 €, è circa quattro volte più caro rispetto a  Oristano (0,39 €), e tre volte più caro rispetto a Cuneo (0,57 €). E ancora, in Veneto la tariffa “all’ora” più economica, in vigore a Treviso, equivale alla più cara in Puglia, registrata a Foggia (0,80 €).
 
Il tutto a fronte di un incremento tariffario, nel trasporto urbano, del 16,4% da gennaio 2000 ad oggi, secondo dati Istat.
 
“La giungla tariffaria nel trasporto locale” ha commentato Giustino Trincia, vice segretario di Cittadinanzattiva, “ha ben poco di giustificabile, e al cittadino-consumatore ancora una volta non resta che pagare senza alcuna possibilità né di comprendere le ragioni di così tante differenze, né di incidere sui meccanismi che portano a fissare queste tariffe”.
 
Nello studio realizzato dall’Osservatorio prezzi & tariffe di Cittadinanzattiva, l’analisi del costo del federalismo nel settore del trasporto pubblico locale. Monitorate 46 città capoluogo di provincia (pari al 45% dei capoluoghi) in otto Regioni:  Basilicata, Lazio, Lombardia,  Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Veneto.
 
Tariffe mediamente più basse al Sud e al Centro: il costo orario medio è infatti inferiore per le regioni di Centro Sud (Sardegna 0,46 €, Basilicata 0,57 €, Molise 0,60 €, Puglia 0,63 € e Lazio 0,69 €) rispetto a quelle del Nord (Piemonte 0,84 €, Veneto 0,86 € e Lombardia 0,87 €).
Per quanto riguarda le metropoli, Milano è più cara di Roma in termini di abbonamento mensile (37,75 € rispetto ai 30,00 € di Roma) ed in termini di abbonamento annuale (300 € contro i 230 € di Roma) mentre si equivalgono in termini di costo orario (in entrambe 0,80 €). In allegato le 10 città più care del trasporto locale
 
“Sollecitiamo le Aziende del settore e le Amministrazioni pubbliche” ha concluso Trincia “ad aprire un immediato confronto con le Organizzazioni di tutela dei diritti degli utenti su una politica tariffaria che, allo stato attuale, contribuisce a ridurre il potere di acquisto dei consumatori e ad aumentare l’inflazione senza fornire alcuna garanzia di miglioramento dell’accessibilità, della qualità e della sicurezza del trasporto pubblico locale”.
 
Nove i parametri considerati: costo del biglietto a tempo (presente nel 90% dei casi), validità temporale del biglietto, costo orario, costo del biglietto di corsa semplice (presente solo nel 35% dei casi), costo del biglietto giornaliero (presente nel 43% dei casi), costo dell’abbonamento settimanale (presente nel 45% dei casi), costo dell’abbonamento mensile (presente nel 98% dei casi), costo dell’abbonamento mensile ridotto per studenti (presente nel 74% dei casi) e costo dell’abbonamento annuale (presente nel 54% dei casi).
 
Sul sito www.cittadinanzattiva.it la comparazione completa a carattere regionale.

11/10/2004





        
  



3+5=

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