“La Regione – ricorda l’assessore - ha ancora una volta lanciato l’allarme. Per completare la ricostruzione, tra prime e seconde case, edifici strategici, infrastrutture e dissesti idrogeologici, necessitano circa 1.865 milioni di euro. Se lo Stato non provvede a stanziare nuove ed ingenti risorse, sarà difficile chiudere la ricostruzione nei tempi sperati, con tutte le conseguenze che ne deriverebbero al già precario tessuto economico delle aree terremotate”.

“Il Governo – scrive Dario Conti -  prospetta di ridurre le tasse e nel frattempo taglia le risorse agli enti locali, ma questi ultimi dove andranno a prendere i soldi necessari per le loro necessità e per la ricostruzione? Così non si va lontano. Oggi gli enti locali stanno predisponendo i loro bilanci di previsione. Come dovranno comportarsi se lo Stato prevede pochi spiccioli per la ricostruzione?”

La sola Provincia di Macerata, precisa l’assessore ai lavori pubblici, deve investire circa 18 milioni di euro per far fronte a dissesti idrogeologici, nonché  per scuole ed infrastrutture danneggiate dal terremoto del 26 settembre 1997.

“In alcune città, come Camerino e Fabriano, dove quanto prima dovranno partire i lavori dei piani di recupero dei loro centri storici, i comuni – scrive ancora Conti - dovranno cercare di venire incontro ai commercianti ed agli artigiani che nel periodo dei lavori vedranno fortemente diminuiti i loro incassi. Alcuni di loro potrebbero rischiare la chiusura definitiva. E’ quindi necessario che la Regione intervenga sul Governo anche per questo, e comunque si impegni a reperire, nel corso della stesura del prossimo bilancio, unitamente ai comuni ed alle categorie interessate, le risorse necessarie per far fronte a questa inevitabile urgenza”.

L’assessore provinciale fa appello anche ai parlamentari e agli uomini di governo delle Marche e della provincia chiedendo loro di “adoperarsi affinché nella prossima finanziaria ed in quelle successive ci siano fondi sufficienti per completare la ricostruzione in tempi sopportabili”.