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L'Anci e la finanziaria

| ANCONA - L'intervento del Sen. Cavallaro: "Escludere dal patto di stabilità, che congelerebbe le possibilità di spesa e di flessibilità dei bilanci, i Comuni con popolazione inferiore ai cinquemila abitanti".

di Sen. Mario Cavallaro*

Sen Mario Cavallaro

“I Comuni marchigiani sono contraddistinti da una dimensione demografica media molto piccola e da vasti e spesso impervi territori da vigilare. Nonostante queste difficoltà hanno già fatto molti sacrifici e risparmi ed hanno compiuto passi avanti sulla strada dell’innovazione e del miglioramento dell’efficienza dei servizi ai cittadini.

Per questo, i provvedimenti in materia di finanza locale all’esame, in questi giorni, del parlamento destano profonde preoccupazioni, e l’Anci, nel suo ruolo istituzionale di rappresentante dei Comuni, tiene a far sentire la sua voce.

I Comuni chiedono, innanzitutto, di cambiare una rotta che, da ormai tre anni, taglia i trasferimenti e fa fare loro la parte dei “cattivi”, costringendoli a diminuire la qualità e la quantità dei servizi o ad aumentare tasse e tariffe.

L’Anci Marche chiede, in concreto, di escludere dalla prevista applicazione del patto di stabilità, che congelerebbe le possibilità di spesa e di flessibilità dei bilanci, i Comuni con popolazione inferiore ai cinquemila abitanti; di fare maggiore chiarezza sull’ipotesi di revisione degli estimi catastali, che rischia di creare un ulteriore e consistente aumento generalizzato dell’Ici; chiede provvedimenti che consentano di rilanciare la spesa per investimenti, ormai praticamente ferma da qualche anno.

Maggiori trasferimenti nei settori sociali, inoltre, consentirebbero ai Comuni di far fronte ai disagi che l’inflazione reale e la perdita di potere d’acquisto dei salari hanno provocato come mai in passato.

Alla vertenza nazionale si aggiungono le irrisolte questioni marchigiane, prima fra tutte la necessità di chiudere la partita del terremoto. Occorrono nuovi stanziamenti per un totale di almeno 1800 milioni di euro; occorre prorogare il contributo aggiuntivo di cui hanno beneficiato i bilanci dei Comuni terremotati e che è un insostituibile elemento di parità di trattamento delle aree ancora in difficoltà nella ripresa; occorre risolvere, una volta per tutte, il problema della busta pesante con un condono generalizzato, considerando i marchigiani uguali ai cittadini di altre Regioni che hanno goduto di analoghi benefici.

Quanto agli investimenti, la finanziaria è una buona occasione per fare chiarezza sulle reali risorse a disposizione per le grandi infrastrutture marchigiane, dal Quadrilatero al sistema aeroportuale ed autostradale a quello ferroviario, e per innescare un meccanismo di partecipazione e di condivisione fra Governo, Regione, Enti locali e forze sociali, senza del quale ogni iniziativa è destinata ad incagliarsi nelle secche della polemica politica. I Comuni delle Marche non si sottraggono al loro ruolo istituzionale ma vogliono essere protagonisti attivi e consapevoli, vicini come sono ai cittadini ed alle loro esigenze”.

* membro del Consiglio nazionale dell'Anci

14/10/2004





        
  



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