Il coordinatore comunale dell’Ulivo Giovanni Gaspari risponde al segretario comunale dell’UDC Paolo Turano, che in un suo intervento accusava non solo i cinque consiglieri eletti nel centrodestra, ma anche l’opposizione di centrosinistra, per aver firmato la mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Martinelli, poi protocollata l’11 ottobre.

Turano aveva scritto: “Abbiamo letto increduli il documento di sfiducia al sindaco Martinelli e alla sua giunta. Ne avevamo sentito parlare, ma nessuno di noi avrebbe mai scommesso un euro sulla sua veridicità.  (…) Se davvero si voleva sciogliere il consiglio, bastava dare al segretario le proprie dimissioni: la metà più uno (cioè i 16 che hanno firmato) avrebbe determinato l'automatico scioglimento dello stesso consiglio. Invece no, si sono limitati ad una farsa per ritrattare, ciurlare, ricattare, intimidire. Mi meraviglia che in questa baraonda ci si sia infilata anche l'opposizione, dando così forza al potere contrattuale di persone vocate allo sfascio. Non credo che si possa diventare alternativa di governo dando la complicità ad avventurieri senza anima, senza ideali e senza dignità politica.”

Risponde Gaspari: “leggo con stupore le dichiarazioni di Turano. Non so a chi si rivolga. Ma non credo che faccia una grande figura di politico con queste esternazioni: dimostra infatti di non conoscere la differenza politica che esiste tra dimissioni e sfiducia. Le dimissioni della maggioranza dei consiglieri sono una pratica usata ahimé nei Comuni in cui circolano sospetti di inquinamento mafioso del consiglio. La sfiducia invece è un atto politico di tutt’altra valenza: è la sfiducia ad un sindaco da parte della maggioranza dei consiglieri, che lo bocciano sonoramente a distanza di 3 anni perché è stato incapace di portare avanti il progetto per il quale era stato eletto.”