Le donne nel mercato del lavoro delle Marche
| ANCONA - Tasso di occupazione: dal 49,6% al 54,5%. I contratti temporanei nel 2003 risultano 57 mila 422 contro i 37 mila 434 del 2000.
Nonostante la stagnazione economica di questi ultimi tempi, la componente femminile è la protagonista del mercato del lavoro marchigiano anche se permangono problematiche e seri interrogativi circa gli scenari futuri.
La crescita occupazionale femminile è infatti caratterizzata nella nostra regione da una forte componente di precarietà. I lavori a termine, i contratti parasubordinati assumono un peso crescente e definiscono il trend sfavorevole dei percorsi lavorativi femminili rispetto a quelli maschili.
Questo trova riscontro anche dal fatto che nelle Marche le carriere delle donne, a parità di titolo di studio, tendono ad essere meno avanzate rispetto a quelle degli uomini.
Questa è lanalisi emersa nella conferenza stampa tenuta dallassessore regionale Ugo Ascoli, dallassessore alle Pari opportunità del Comune di Ancona, Stefania Ragnetti e dal presidente della Commissione regionale per le pari opportunità, Marinella Topi sul tema della presenza della donna nel mercato del lavoro delle Marche.
I tassi di attività, di occupazione e disoccupazione registrano, nella nostra regione, uno sviluppo del mercato del lavoro femminile identico a quello riscontrato nel nord est del Paese. I dati più recenti mettono in evidenza che il tasso di attività femminile è passato dal 53,6 % del 2000 al 57,7% del 2003. Il tasso di occupazione dimostra un incremento a favore delle donne: aumenta dal 49,6% del 2000 al 54,5% del 2003 mentre il tasso di disoccupazione diminuisce dal 7,5% del 2000 al 5,6% del 2003. Infine le donne occupate nelle Marche con contratti temporanei nel 2003 risultano essere 57 mila 422 contro le 37 mila 434 del 2000.
Linserimento lavorativo e sociale di soggetti che hanno superato i 35 anni di età è una questione che riguarda espressamente le donne, ha precisato lassessore Ascoli nel sottolineare gli ostacoli che il mondo in rosa deve affrontare alla ricerca di un posto di lavoro.
E necessario ragionare insieme ha proseguito Ascoli - e vedere se il problema delle donne over 35 che trovano difficoltà al reinserimento nel mercato del lavoro è strettamente connesso alletà oppure se è legato ad una questione di genere.
Liniquità di questo fenomeno deriva dal prevalere di una cultura maschilista dei lavori domestici e dalla presenza di stereotipi nei datori di lavoro privati che cercano di privilegiare le figure maschili.
Un dato rilevante ha infine rimarcato lassessore al Lavoro - è il notevole incremento delloccupazione femminile nelle Marche rispetto ad altre regioni italiane anche se questo evidenzia unoccupazione temporanea e quindi precaria. La sfida è di trasformare la temporaneità in stabilità attraverso azioni di carattere sociale, culturale e con concrete politiche attive del lavoro.
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14/10/2004
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