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La commissione urbanistica mette il rallentatore al PRG

San Benedetto del Tronto | Decisa la “ricognizione” di tutti gli strumenti e i provvedimenti urbanistici adottati dal 1990

di Giovanni Desideri

Ostruzionismo in commissione urbanistica: la presentazione della bozza del nuovo Piano Regolatore del Comune di San Benedetto del Tronto è stata rinviata sine die (o quasi), nel corso della riunione di venerdì 15 ottobre. Come era facilmente prevedibile, seduta in cui si sono più volte contrapposti il presidente Rosini (Lega Nord) e il sindaco Martinelli (che ha assunto la delega all’urbanistica dopo le dimissioni di Leo Sestri).

Con 5 voti a favore (Calvaresi, Settimio Capriotti, Di Francesco, Gaspari, Rosini) e 5 contrari (Baiocchi, Ercole (in rappresentanza di Marinangeli), Evangelisti, La Manna, Pino Nico), si è quindi deciso di non convocare il progettista del nuovo PRG, prof. Bellagamba, prima di aver compiuto una “ricognizione” di tutti gli strumenti e i provvedimenti urbanistici adottati dal 1990 ad oggi: secondo Rosini “per renderci conto di cosa sta accadendo”. Palesemente un modo per prendere tempo ad libitum. (Il provvedimento è stato adottato nonostante l’equilibrio perché in questi casi decide il voto del presidente della commissione.)

Era il terzo punto all’ordine del giorno, in realtà formulato così: “ricognizione di tutti gli strumenti urbanistici di programmazione e pianificazione del territorio, adottati o adottandi, dal 1990 ad oggi”. Per questo l’ing. Zampacavallo, dirigente del settore urbanistica, ha fatto notare di avere con sé un elenco degli strumenti urbanistici, ma di non avere tavole e cartografie chieste da Rosini nel corso della serata, perché l’ordine del giorno non ne parlava.

Sindaco Martinelli piuttosto irritato: “sono contrario a questa ricognizione. Ogni consigliere potrebbe informarsi per proprio conto. Oppure si poteva chiedere per tempo al dirigente di portare qui tavole e cartografie. Invece non è stato neppure invitato, e io stesso ho dovuto provvedere. Si dica allora se c’è la volontà di discutere questo Piano Regolatore!” Nei giorni scorsi il sindaco aveva già chiesto a Bellagamba di rinviare di un mese la presentazione del PRG, senza per questo incorrere nelle sanzioni contrattuali. Nuova scadenza il 18 novembre. Il contratto parla di “dieci mesi dopo l’approvazione del Piano Idea”, avvenuta in consiglio comunale nel dicembre 2003.

In virtù della richiesta del sindaco (intervenuta tra la convocazione della commissione e il suo svolgimento), il quarto punto all’ordine del giorno è decaduto: si trattava della stessa richiesta di rinvio. Il consigliere Calvaresi (già presidente della commissione per circa un anno, dalla sua istituzione nel 2001) è intervenuto rivendicando il merito del confronto con le associazioni cittadine, interrotto a suo dire dopo le proprie dimissioni, imputate alla contestazione da parte della maggioranza dell’eccesso di zelo della commissione. “Ora – ha detto Calvaresi – si tratta di tornare a fare tutti quei passaggi che in passato venivano regolarmente fatti.”

Gli altri punti. Il primo parlava di “cause di incompatibilità dei consiglieri comunali nell’esercizio delle proprie funzioni nella commissione consiliare assetto del territorio e nel consiglio comunale, in ordine alle procedure di adozione e approvazione della variante generale al PRG”. Rosini ha letto un parere del difensore civico, avv. Luca Cossignani, che  conclude con l’esortazione a sottoporre a “severo vaglio critico la posizione di ciascun consigliere”. Il sindaco ha tirato fuori un altro parere, del segretario generale del Comune, dott. Giorgetti: in commissione urbanistica non esisterebbe l’incompatibilità per legge, solo un’incompatibilità “morale”. Dibattito tra questi due estremi.

Accesa discussione anche sul secondo punto: le ormai famose accuse del consigliere Felicetti (oggi assessore), rese durante il consiglio del 20 settembre: ingerenze illegali dei partiti nella preparazione del PRG. Gaspari ha chiesto al sindaco di inviare alla procura gli atti di quel consiglio “a tutela del consiglio stesso”. Discussione conclusa in nulla: “ogni consigliere ha facoltà di inviare gli atti alla procura – ha detto il sindaco – sicché chi vuole lo faccia. Per me è sufficiente la smentita di quegli incontri, resami per iscritto dal prof. Bellagamba.”

16/10/2004





        
  



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