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Meno soldi uguale meno divertimento

| Ormai i giovani, di fronte all’aumento sproporzionato dei prezzi, hanno deciso di rinunciare al divertimento.

di Chiara Schiavi

Molte volte si è detto che l’entrata in vigore dell’euro ha provocato un notevole aumento dei prezzi ma ora più che mai si sta assistendo alle conseguenze che il caro vita ha portato nella nostra città.

Ormai è abitudine imbattersi in locali quasi deserti, in pizzerie e ristoranti meno affollati e in discoteche che  il più delle volte vengono snobbate da giovani che , di fronte a prezzi stratosferici, preferiscono riunirsi nelle proprie abitazioni dove a parità di divertimento corrisponde un risparmio non indifferente.

Ormai sembra impossibile  sopravvivere ad un fine settimana senza aver speso circa 50 euro!

Difatti facendo un rapido calcolo si potrebbe partire da un semplice sabato pomeriggio dove un aperitivo di media viene a costare 5-6 euro per poi proseguire, eventualmente, con una cena in pizzeria dove una semplice margherita con una bevanda arriva a costare circa 12 euro(se si vuole essere ottimisti); ovviamente il preambolo ad una discoteca non può che essere un locale dove un semplice succo,che in un supermarket può costare 1euro, lo paghiamo addirittura 4 euro che per far capire meglio corrisponde alle vecchie 8000 lire.

Se poi si vuole completare la serata scatenandosi in discoteca l’ingresso può variare dalle 15 euro in su; non contando che il giorno dopo è domenica e le varie ed eventuali uscite infrasettimanali che si possono fare tra amici.

Come si può notare risulta difficile per un lavoratore e addirittura impossibile per uno studente, il più delle volte a carico dei genitori, poter solamente pensare di uscire il fine settimana o concedersi dei divertimenti in più.

Senza tralasciare il fatto che c’è comunque bisogno di mangiare e di comprarsi di tanto in tanto un indumento nei negozi di abbigliamento dove anche qui i prezzi posti sui cartellini sembrano quasi essere stati estratti al lotto per quanto alti( una semplice maglia nera può addirittura arrivare a costare 90 euro!).

Ecco spiegato il perché le strade la sera sono sempre più vuote così come i locali della città.

Far pagare ad un ragazzo un succo 4 euro attuando un ricarico di oltre il 100% non è la strada giusta per aiutare l’economia.

Poi non lamentiamoci se i negozi chiudono ed il divertimento diminuisce; pensiamo invece a cercare di diminuire i prezzi magari puntando di  più sulla quantità!

19/10/2004





        
  



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