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Il Sindaco D'Angelo replica sulla vendita della collezione di francobolli appartenuta a Portelli

Offida | D'Angelo puntualizza i vari passaggi dell'intera questione.

di Ing. Lucio D'Angelo*

Riceviamo dal Sindaco D'Angelo questa replica che pubblichiamo integralmente:

titolo: LA CAPARBIETA' DEI CITTADINI OFFIDANI
descrizione: Non era mia intenzione intervenire nuovamente sulla vicenda della vendita della collezione di francobolli appartenuta al maestro Portelli, ritenendo esaustiva la risposta data con la nota dell' 08 ottobre u.s.
Avevo sottovalutato la malafede di chi ancora torna sulla vicenda per mera speculazione politica sopravvalutandone l'onestà intellettuale offuscata da malcelate manie di incompetente protagonismo.

Ripeto quindi quanto già dichiarato.
La collezione di francobolli fu acquistata dal Comune di Offida insieme a tutto il materiale presente nell'abitazione del compianto maestro Portelli quando, al momento della sua scomparsa, c'era il rischio che potesse andare disperso.

Acquistammo in blocco quanto contenuto nell'edificio perché l'erede del maestro non ci consentì di effettuare una cernita per non acquistare, eventualmente, quanto non fosse stato di nostro interesse; anzi, l'erede ci obbligò ad impegnarci per acquistare anche l'edificio, condizione necessaria per poter comprarne il contenuto e fu solo grazie al fatto che prima dell'atto pubblico trovammo un terzo acquirente che evitammo di dover acquistare anche l'immobile.

Se così non fosse stato, pur di comprare il materiale in esso contenuto, avremmo acquistato anche il fabbricato che, onestamente, non ci interessava.
Effettuato l'acquisto cominciammo a spulciare in quella mole copiosa di libri, documenti, riviste, giornali, collezioni.

Cominciammo quindi ad effettuare una catalogazione di quanto acquistato ed a collocare il materiale presso altri edifici; biblioteche, archivio comunale, museo, magazzini, ecc.
Stabilimmo anche un criterio per la conservazione del materiale: tutto ciò che avesse avuto un interesse storico, culturale, od anche solo di testimonianza della storia e delle tradizioni locali andava conservato, sistemato e valorizzato; quanto invece non corrispondeva a tali criteri collocato altrove ed eventualmente anche alienato.

E' questo il caso della collezione di francobolli.
Si tratta di una normale raccolta di varie emissioni - regno, colonie, repubblica, stati esteri, ecc., assolutamente di nessun valore dal punto di vista storico - culturale.
Uso il termine normale perché le varie raccolte che la costituiscono sono normalmente presenti nel mercato filatelico e nessuna di esse, tra l'altro, può essere definita come una rarità.
Tale collezione riscontra l'interesse solo degli addetti ai lavori, collezionisti e commercianti e, come la maggior parte delle raccolte acquistabili da una miriade di case filateliche, non rientra tra le collezioni che per tradizione, fama e particolari caratteristiche ambientali, rivestono come complesso un eccezionale interesse artistico o storico ed in quanto tali soggette a tutela dal D.Lvo.22.01.2004 n° 41- Codice dei beni culturali e del paesaggio.

Da parte del "Circolo" si sono dette le fandonie più assurde: ".. vendita di una parte del patrimonio locale..", "..vendita del patrimonio culturale e demoetnoantropologico locale..." ".collezione filatelica importante che potrebbe fare bella mostra di sé nel museo cittadino, attirando l'interesse del visitatore.."

Si vuole montare una forzata polemica ignorando l'effettiva sostanza dei fatti; il Comune sta vendendo solo dei francobolli: sicuramente interessanti per il mercato filatelico, importanti, di valore, ma solo di questo si tratta.

Chi abbia un minimo di dimestichezza con i francobolli sa bene che le collezioni non si espongono in un museo; non si mettono in bacheche migliaia di francobolli raccolti in scatoloni; i cataloghi delle serie si conservano su uno scaffale; non esiste un flusso turistico di visitatori interessati a visionare collezioni di francobolli che è possibile reperire ovunque; altra cosa, ad esempio, le cartoline su Offida appartenenti al maestro Portelli che non solo abbiamo pubblicato nel volume inviato a tutte le famiglie offidane, ma che sono esposte all'interno del museo e che suscitano interesse in quanto testimonianze della nostra storia locale!

Non sarà certo "il Circolo" a dare lezioni di sensibilità culturale; il Comune di Offida ha sempre investito in cultura, nella conservazione dei patrimoni storici, architettonici, dell'arte e dell'artigianato; ha promosso decine di pubblicazioni, ha investito in ricerche, studi, ha strutturato musei e biblioteche di qualità. Miliardi e miliardi di vecchie lire spesi giustamente per la tutela e lo sviluppo del patrimonio culturale locale.

Siamo assolutamente fieri ed orgogliosi di aver acquistato quanto posseduto dal maestro Portelli e conserveremo e valorizzeremo tutto ciò che ha significato dal punto di vista storico - culturale.

Chi è alla guida di questa Amministrazione ha stimato ed apprezzato il maestro Portelli durante la sua vita, ha avuto stretti rapporti famigliari ed ha sentito l'obbligo, da Sindaco, di acquistare quanto da egli posseduto non solo per l'importanza intrinseca, ma anche per tributargli il riconoscimento della comunità offidana per la sua opera di studioso, ricercatore, insegnante.
Coloro che oggi pensano di essere i paladini della memoria del maestro vogliono far credere che si stia dilapidando quel patrimonio storico-culturale che proprio questa Amministrazione ed il sottoscritto si sono prodigati ad acquistare e conservare.

Se c'è qualcosa di bizzarro in questa vicenda è l'arroganza di coloro che, rappresentando poco più di se stessi, si autoproclamano interpreti dei sentimenti della maggioranza dei cittadini offidani, dimenticando che tale maggioranza, non più di quattro mesi fa, ha deciso democraticamente chi dovesse rappresentarla.
E consiglierei al Circolo di non temere la caparbietà del Sindaco ma quella dei cittadini offidani che, da oltre un lustro, ripongono la loro fiducia in chi ha sempre dimostrato di rappresentarli con umiltà e massimo impegno, rifuggendo da atteggiamenti arroganti e di presuntuosa saccenza.

* Sindaco del Comune di Offida

19/10/2004





        
  



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