Michelangelo e Ascanio Condivi
Ripatransone | Presentato sabato 23 ottobre il volume di Giorgio Settimo che celebra il cittadino più illustre della cittadina picena
di Andrea Castelli
Sabato 23 ottobre alle ore 18, presso lauditorium Santa Caterina di Ripatransone è stato presentato il volume curato da Giorgio Settimo Ascanio Condivi e Michelangelo.
In prima fila alla cerimonia i fratelli Giovanni e Mario Ascani, finanziatori del progetto, che attraverso la voce del maggiore hanno tenuto a ringraziare tutti i presenti esprimendo anche un vivo sentimento materno verso la città che li ha visti nascere, dichiarandosi pronti in ogni momento a rendersi disponibili ad omaggiare in maniera disinteressata, come in questo caso, il prestigio di Ripatransone.
Oltre allautore, già curatore di un volume sul Condivi edito da Cesari nel 1976, la presentazione è stata omaggiata da una precisa e competente introduzione ad opera del dottor Mario Arezzini, già appassionato darte, che ha ribadito come la figura del Condivi abbia sorpassato quella del Vasari (autore di una biografia sul Michelangelo alquanto approssimativa), e allo stesso Condivi sia stato riconosciuto nel 1994 in occasione del restauro della Cappella Sistina, il ruolo di biografo ufficiale dellartista toscano.
A rafforzare la forza evocativa di questopera che ci riporta allepoca, e ad ufficializzare limportanza fondamentale di Condivi per il Michelangelo, sono intervenuti come graditi e illustri ospiti lambasciatore bolognese Lodovico Masetti e il famoso critico darte, professor Luigi Dania.
Masetti nella sua seconda volta a Ripa ha allietato i presenti con aneddoti spiritosi sul suo passato diplomatico e i suoi intrecci con larte italiana e in particolare di Michelangelo, artista poliedrico a cui forse solo il Condivi assomigliava, e del quale il Condivi riesce nella sua opera a regalarci una descrizione di un uomo alla mano, a dimostrazione del rapporto stretto e di estrema confidenza che legava i due.
Il professor Dania, gia relatore di tesi dellautore, nel cedergli il testimone, ha riconosciuto a Settimo di aver svolto un encomiabile lavoro di ricerca (la ricerca è la base della storia dellarte), e di aver consegnato al lettore una visione precisa del Condivi. Infine ha invitato tutti i cittadini di Ripa a non dimenticare, approfittando di questa testimonianza,il raro onore che possiedono nel dividere i natali con un personaggio così illustre (onori già riconosciuti addirittura da Carlo Bo).
Già definito il biografo del biografo di Michelangelo, Settimo sempre in maniera spiritosa e informale nei tempi e nei modi giusti, ha ribadito ancora una volta il ruolo fondamentale svolto dal Condivi nella vita di Michelangelo, soffermandosi anche sugli altri aspetti della sua vita artistica, riconoscendogli anche buone doti di pittore, non privo di classe ed eleganza.
Tutto questo raccolto in un edizione bella e curatissima nei minimi dettagli, nella veste grafica come nei materiali. Fortemente voluta dallautore come dai fratelli Ascani, ai quali va un sentito ringraziamento, questa è un opera interessante, e doverosa.
Doverosa per elevare a giusta luce fatti di cultura spesso messi da parte.
In prima fila alla cerimonia i fratelli Giovanni e Mario Ascani, finanziatori del progetto, che attraverso la voce del maggiore hanno tenuto a ringraziare tutti i presenti esprimendo anche un vivo sentimento materno verso la città che li ha visti nascere, dichiarandosi pronti in ogni momento a rendersi disponibili ad omaggiare in maniera disinteressata, come in questo caso, il prestigio di Ripatransone.
Oltre allautore, già curatore di un volume sul Condivi edito da Cesari nel 1976, la presentazione è stata omaggiata da una precisa e competente introduzione ad opera del dottor Mario Arezzini, già appassionato darte, che ha ribadito come la figura del Condivi abbia sorpassato quella del Vasari (autore di una biografia sul Michelangelo alquanto approssimativa), e allo stesso Condivi sia stato riconosciuto nel 1994 in occasione del restauro della Cappella Sistina, il ruolo di biografo ufficiale dellartista toscano.
A rafforzare la forza evocativa di questopera che ci riporta allepoca, e ad ufficializzare limportanza fondamentale di Condivi per il Michelangelo, sono intervenuti come graditi e illustri ospiti lambasciatore bolognese Lodovico Masetti e il famoso critico darte, professor Luigi Dania.
Masetti nella sua seconda volta a Ripa ha allietato i presenti con aneddoti spiritosi sul suo passato diplomatico e i suoi intrecci con larte italiana e in particolare di Michelangelo, artista poliedrico a cui forse solo il Condivi assomigliava, e del quale il Condivi riesce nella sua opera a regalarci una descrizione di un uomo alla mano, a dimostrazione del rapporto stretto e di estrema confidenza che legava i due.
Il professor Dania, gia relatore di tesi dellautore, nel cedergli il testimone, ha riconosciuto a Settimo di aver svolto un encomiabile lavoro di ricerca (la ricerca è la base della storia dellarte), e di aver consegnato al lettore una visione precisa del Condivi. Infine ha invitato tutti i cittadini di Ripa a non dimenticare, approfittando di questa testimonianza,il raro onore che possiedono nel dividere i natali con un personaggio così illustre (onori già riconosciuti addirittura da Carlo Bo).
Già definito il biografo del biografo di Michelangelo, Settimo sempre in maniera spiritosa e informale nei tempi e nei modi giusti, ha ribadito ancora una volta il ruolo fondamentale svolto dal Condivi nella vita di Michelangelo, soffermandosi anche sugli altri aspetti della sua vita artistica, riconoscendogli anche buone doti di pittore, non privo di classe ed eleganza.
Tutto questo raccolto in un edizione bella e curatissima nei minimi dettagli, nella veste grafica come nei materiali. Fortemente voluta dallautore come dai fratelli Ascani, ai quali va un sentito ringraziamento, questa è un opera interessante, e doverosa.
Doverosa per elevare a giusta luce fatti di cultura spesso messi da parte.
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