Centrale Turbogas: un coro di no si leva dal consiglio provinciale
| MACERATA - Ribadito la propria contrarietà allipotesi di realizzazione dellimpianto durante la seduta "aperta".
un momento del Consiglio provinciale "aperto"
Il Consiglio provinciale di Macerata, al termine della seduta aperta sulla centrale turbogas di San Severino, ha ribadito la propria contrarietà allipotesi di realizzazione dellimpianto già espressa il 29 settembre scorso e ha approvato un ordine del giorno in cui si garantisce limpegno della Provincia perché si arrivi alla conclusione da tutti auspicata.
Nel documento, votato allunanimità, vengono infatti ribaditi la vigilanza e il controllo da parte dellEnte sugli atti delliter procedurale che dovranno essere posti in essere da Regione e Ministero, affinché siano indirizzati verso lobiettivo di arrestare lautorizzazione per la turbogas.
Nel documento, votato allunanimità, vengono infatti ribaditi la vigilanza e il controllo da parte dellEnte sugli atti delliter procedurale che dovranno essere posti in essere da Regione e Ministero, affinché siano indirizzati verso lobiettivo di arrestare lautorizzazione per la turbogas.
Alla seduta, oltre ai consiglieri provinciali, hanno partecipato rappresentanti della Regione, delle amministrazioni locali, dellArpam, del Comitato anti-centrale, delle forze sociali ed economiche e delle associazioni ambientaliste. Il presidente Giulio Silenzi, intervenendo al dibattito, ha espresso di nuovo il no della Provincia e ha riassunto così la situazione: Il quadro di contrarietà alla centrale è ormai chiaro, anche perché la Regione Marche ha orientato le sue scelte in altre direzioni e non vuole nuovi impianti di questo tipo sul proprio territorio.
Ora dobbiamo spostare lattenzione sul Ministero, affinché pure in quella sede giunga un ulteriore decisivo no alla turbogas. Anche perché la vallata del Potenza e tutto il territorio della provincia di Macerata hanno altre vocazioni: penso allagricoltura di qualità, al turismo, alla cultura. E San Severino, bellissima città darte, è proprio uno degli esempi più evidenti di come il nostro territorio sia davvero incompatibile con un impianto di tali dimensioni e potenza.
Il confronto è stato aperto dallassessore regionale allAmbiente, Marco Amagliani: Liniziativa proposta è inopportuna, ha detto, non si collega alle scelte regionali in materia di energia, porterebbe profitto per pochi e problemi per molti. La Regione è contraria alla sua realizzazione e il suo Piano punta su altri fronti: il risparmio energetico, le fonti rinnovabili, le centrali di cogenerazione di piccolo e medio taglio, distribuite sul territorio tenendo conto soprattutto dei distretti industriali.
La conclusione dei lavori è toccata invece ad un altro assessore regionale, in questo caso maceratese, Cataldo Modesti: Il fatto che la Regione abbia detto no al progetto è di per sé una garanzia che la centrale non sarà costruita ha dichiarato poiché, senza la firma del presidente DAmbrosio, non ci sarà Intesa e liter si bloccherà, a vantaggio di una vallata che ha una vocazione storico-ambientale e che per il territorio ha già pagato il suo prezzo con un cementificio, diverse cave e limpianto del Cosmari che, pur essendo sul versante del Chienti, interessa gli abitanti di Pollenza e Tolentino, due dei centri minacciati dallidea della centrale.
Ai lavori, coordinati dal presidente del Consiglio provinciale, Silvano Ramadori, è intervenuto fra gli altri lassessore provinciale allAmbiente, Carlo Migliorelli.
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27/10/2004
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