Cresce il consumo di birra ma i marchigiani preferiscono il vino
| ANCONA - La regione Marche è al secondo posto in Italia per consumo di vino: è ben il 66,4% della popolazione a bere vino e la nostra regione è preceduta solo dallEmilia Romagna con una percentuale del 67,6%.
di Adamo Campanelli
La regione Marche è al secondo posto in Italia per consumo di vino, dopo le Marche si posizionano la Valle dAosta con il 66%, la Liguria con 65,8% e il Piemonte con il 64%.
Il consumo di vino nelle Marche dal 1999 al 2001 ha conosciuto un incremento dell1,7%, in linea con la tendenza registrata in Italia, sebbene con entità inferiore alla media nazionale (4,9%).
Per quanto riguarda il consumo di birra, invece, nella classifica delle prime dieci regioni dItalia nel 2001, le Marche compaiono al penultimo posto: a bere birra solo il 49,17% dei cittadini marchigiani, ma questo non vuol dire che i marchigiani disprezzino la bionda, i consumatori locali dal 1999 al 2001 sono infatti aumentati del 5,4%, percentuale superiore rispetto alla media nazionale (3,6%).
Per quanto concerne il consumo di alcolici fuori dai pasti lincremento è solo dell1,7%, considerevole invece quello degli aperitivi alcolici superiore con l11,9% allincremento medio nazionale che è del 7,7%. (in allegato la tabella riassuntiva delle prime 10 regioni)
Non sorprende il fatto che nella nostra regione il consumo di vino sia piuttosto elevato afferma il presidente regionale Camillo Di Monte - considerando che quella vitivinicola è una tradizione ormai secolare e che ha sempre avuto nel rispetto della qualità un denominatore comune che rappresenta oggi un elemento fondamentale che valorizza le produzioni. Secondo studi epidemiologici il vino costituisce un ottimo antiossidante, combatte i radicali liberi e riduce il rischio di malattie coronariche e di attacchi ischemici.
Il vino infatti contiene sostanze naturali come il resveratrolo e i polifenoli che provocano una leggera dilatazione dei vasi sanguigni, facendo quindi diminuire il rischio dinfarto e il livello di colesterolo nel sangue. Il consumo però devessere moderato, non più di un bicchiere a pasto, perché leccesso diviene pericoloso per la salute, sia fisica sia psichica. Labuso di sostanze alcoliche provoca danni diretti allorganismo e favorisce linsorgenza malattie come la cirrosi epatica o la psicosi alcolica, accrescendo il tasso di mortalità.
Se protratto nel tempo, inoltre, labuso di alcool crea dipendenza e, nei casi più gravi, segna in senso negativo lintera vita psichica e sociale dei soggetti interessati e dei loro familiari. Anche se occasionale, lassunzione smodata di alcool costituisce inoltre un grave fattore di rischio associato a incidenti, siano esi stradali o domestici o sul posto di lavoro e, in questi casi, il pericolo rischia di coinvolgere anche altri. A mio avviso è necessario accrescere la consapevolezza di tutti i cittadini sui rischi connessi allabuso di alcol, anche se soltanto occasionale.
Il consumo di vino nelle Marche dal 1999 al 2001 ha conosciuto un incremento dell1,7%, in linea con la tendenza registrata in Italia, sebbene con entità inferiore alla media nazionale (4,9%).
Per quanto riguarda il consumo di birra, invece, nella classifica delle prime dieci regioni dItalia nel 2001, le Marche compaiono al penultimo posto: a bere birra solo il 49,17% dei cittadini marchigiani, ma questo non vuol dire che i marchigiani disprezzino la bionda, i consumatori locali dal 1999 al 2001 sono infatti aumentati del 5,4%, percentuale superiore rispetto alla media nazionale (3,6%).
Per quanto concerne il consumo di alcolici fuori dai pasti lincremento è solo dell1,7%, considerevole invece quello degli aperitivi alcolici superiore con l11,9% allincremento medio nazionale che è del 7,7%. (in allegato la tabella riassuntiva delle prime 10 regioni)
Non sorprende il fatto che nella nostra regione il consumo di vino sia piuttosto elevato afferma il presidente regionale Camillo Di Monte - considerando che quella vitivinicola è una tradizione ormai secolare e che ha sempre avuto nel rispetto della qualità un denominatore comune che rappresenta oggi un elemento fondamentale che valorizza le produzioni. Secondo studi epidemiologici il vino costituisce un ottimo antiossidante, combatte i radicali liberi e riduce il rischio di malattie coronariche e di attacchi ischemici.
Il vino infatti contiene sostanze naturali come il resveratrolo e i polifenoli che provocano una leggera dilatazione dei vasi sanguigni, facendo quindi diminuire il rischio dinfarto e il livello di colesterolo nel sangue. Il consumo però devessere moderato, non più di un bicchiere a pasto, perché leccesso diviene pericoloso per la salute, sia fisica sia psichica. Labuso di sostanze alcoliche provoca danni diretti allorganismo e favorisce linsorgenza malattie come la cirrosi epatica o la psicosi alcolica, accrescendo il tasso di mortalità.
Se protratto nel tempo, inoltre, labuso di alcool crea dipendenza e, nei casi più gravi, segna in senso negativo lintera vita psichica e sociale dei soggetti interessati e dei loro familiari. Anche se occasionale, lassunzione smodata di alcool costituisce inoltre un grave fattore di rischio associato a incidenti, siano esi stradali o domestici o sul posto di lavoro e, in questi casi, il pericolo rischia di coinvolgere anche altri. A mio avviso è necessario accrescere la consapevolezza di tutti i cittadini sui rischi connessi allabuso di alcol, anche se soltanto occasionale.
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04/10/2004
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