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Don Giosy Cento, il menestrello del Vangelo in mezzo alla gente

Ascoli Piceno | Evento musicale di grande valore e rilievo artistico è la venuta ad Ascoli del cantautore don Giosy Cento, giovedì 7 ottobre alle ore 21.00 nella chiesa Cattedrale, per un concerto nel contesto della settimana mariana.

di Baldassare Riccitelli*

Giosy incontra il Papa

Don Giosy Cento,  per ben 32 anni, sta girando il mondo, quale menestrello del Vangelo in mezzo la gente. Più che un “cantautore”, si definisce un “cantastorie”.

Perchè a lui calzano meglio i panni di quei poeti-musici itineranti del medioevo, anziché quelli di un moderno divo della ribalta canora. Al suo repertorio, oramai molto ampio, non appartengono virtuosismi; trasforma il palco in “pulpito”, la musica in preghiera, le parole in storie.”Le mie canzoni-spiega- sono “Parola dentro il fatto”

Ogni nota è un seme di speranza che egli getta tra i solchi della vita della gente. Nelle sue canzoni c’è l’incalzare delle domande dell’uomo, ci sono i palpiti del mondo. Ad esempio, nel cd dal titolo Lazzaro G, Giosy indica in Lazzaro lo sconfitto dalla vita che riceve vittoria da Dio, è il simbolo dei nostri giorni e G vuol dire tante cose: G8, Global, Genova, ma anche Gesù, Gratuità, Generosità. All’inizio del nuovo anno sarà in libreria il nuovo cd dal titolo “La Vela e il Vento”. Prende lo spunto da un’affermazione del filosofo Norberto Bobbio, recentemente scomparso, che dice: “Io sono la Vela, Dio è il Vento”.

Per Giosy Cento l’affermazione è sembrata un’ immagine di tante situazioni interiori, personali e soprattutto sociali. Paradossalmente, ai concerti di don Giosy non si va tanto per ascoltare, ma per essere ascoltati. Perché nelle sue canzoni c’è l’incalzare delle domande dell’uomo, c’è una scintilla della storia di ciascuno di noi. Ed è difficile non trovarsi in esse.

Chi, ad esempio, non ha provato un sussulto interiore ascoltando una delle prime canzoni  di “Viaggio nella vita”?....Il suo stile pur restando nella radicalità del Vangelo, ha assunto nel tempo ritmi adeguati alle esigenze dei giovani che riempiono le chiese o le sale dei suoi concerti. In  fondo , come lui ama presentasri:”Sono un prete e canto Dio”. E la definizione più originale gliel’hanno coniata in Africa:”Sei un tam-tam di Dio in mezzo all’umanità”.

* Parroco della Cattedrale

06/10/2004





        
  



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